Massimiliano Allegri discute il suo atteso ritorno in panchina, le ambizioni del Milan e la strategia di mercato alla vigilia dell`esordio stagionale in Serie A.
Dopo un debutto in Coppa Italia seguito da uno sky box, Massimiliano Allegri è finalmente pronto a riappropriarsi della panchina di San Siro. Il tecnico, che ha già regalato al Milan uno scudetto e una Supercoppa, è carico per l`esordio in Serie A. Il battesimo con il Bari è stato un inizio discreto, ma con l`inizio del campionato e un calendario che presenta Cremonese e Lecce nelle prime due giornate, Allegri si aspetta di più: quel “discreto” deve trasformarsi in “ottimo”. Senza impegni europei, il Milan non ha scuse e deve puntare a risultati di alto livello fin da subito.
La ricerca dell`equilibrio e gli obiettivi stagionali
“In campionato dovremo mantenere una velocità di crociera, viaggiare sempre alla stessa velocità, senza alti e bassi. Ecco perché l`equilibrio deve regnare al nostro interno. L`obiettivo è giocare la Champions il prossimo anno. Occorrono lavoro, responsabilità e cura dei dettagli.”
Allegri si è mostrato sereno e motivato, rivelando un chiaro piacere nel tornare nel club dove ha lasciato un segno importante, evolvendo da tecnico di provincia a figura di spicco nel panorama calcistico. “C`è molta curiosità anche da parte mia, visto che torno in panchina dopo un anno. L`addio alla Juventus non è stato difficile, abbiamo concluso vincendo un trofeo. Domani è la prima partita dopo un anno di stop, spero di non fare troppi danni… Vorrei che i ragazzi mi regalassero la vittoria per il mio rientro in panchina. La Cremonese, però, è una squadra ostica, come tutte le formazioni di Nicola.” Nonostante il tono scherzoso, la richiesta di Max è seria, ma subito dopo precisa: “Non è che con Allegri in panchina il Milan vince automaticamente. Nelle grandi società non contano solo allenatore e giocatori, ma il club stesso. La storia del club va rispettata. E quando si è in un grande club si deve sentire la responsabilità, bisogna lavorare per non sbagliare. Il Milan è al di sopra di tutti.”
Analisi della squadra e del mercato
Il tecnico ha delineato le sue aspettative per la stagione: “Dobbiamo iniziare un percorso che ci dovrà portare a marzo in una posizione ottimale di classifica, è a marzo che si decide la stagione. Sono molto contento del gruppo, sia dal punto di vista tecnico che morale. È un gruppo che vuole diventare una vera squadra.” Allegri ha riconosciuto la significativa trasformazione della rosa sul mercato: “La società ha fatto un buon lavoro sia in uscita che in entrata, lavoriamo insieme ogni giorno, c`è piena condivisione sugli obiettivi e la società è attenta. Mancano ancora dieci giorni (alla chiusura del mercato), ma sono molto soddisfatto di tutti i ragazzi che ho a disposizione. Quattro centrali sono pochi? Non direi, e poi due di questi, come De Winter e Tomori, possono giocare a destra, oltre a Jimenez e Athekame. Non è una questione di difesa a tre o a quattro, ma di caratteristiche dei giocatori.”
Parlando dei singoli, ha sottolineato l`importanza di Modric, considerato il “re” del mercato rossonero 2025: “È meraviglioso quando tocca la palla, usa più l`esterno che l`interno del piede. Non può avere la fisicità di vent`anni fa, quindi cercheremo di gestirlo al meglio durante l`annata. Ha dimostrato grande disponibilità e fisicamente sta molto bene. Sarà utilissimo anche fuori dal campo. Domani titolare? Deciderò oggi pomeriggio.” Riguardo al centrocampo, Allegri ha rivelato un`aspettativa ambiziosa: “Loftus-Cheek e Fofana devono convincersi di poter arrivare a fine stagione con 15 gol in due.” Ha preferito non commentare l`imminente arrivo di Victor Boniface per le visite mediche (“Non parlo di chi non è ancora tesserato per rispetto delle parti”), concentrandosi invece su Santiago Gimenez: “Sono molto contento di come si sta comportando, spero che domani riesca a tenere fisicamente per tutta la partita.”
In conclusione, Allegri ha toccato brevemente il tema scudetto: “C`è un gruppo di squadre che si giocheranno i primi quattro posti e in mezzo ci siamo anche noi.” Ha poi concluso con un pensiero su Zlatan Ibrahimovic: “Io sono rimasto allenatore, lui ha cambiato mestiere. È molto intelligente, sta cercando di capire, è un punto di riferimento per i giocatori e questo dev`essere un valore aggiunto.”