Lun. Lug 14th, 2025

Anisimova: “Ho imparato che la perfezione non esiste”

La prospettiva di giocare la finale a Wimbledon si è tramutata velocemente in un incubo per Amanda Anisimova, sconfitta da Iga Swiatek con un severissimo doppio 6-0 in appena 57 minuti, senza riuscire a conquistare nemmeno un game. Questo l`esito pesantissimo della sua prima finale Slam in carriera. Nonostante la delusione, la tennista americana ha cercato di focalizzarsi sugli aspetti costruttivi durante la conferenza stampa, in particolare su ciò che ha imparato da una sconfitta così netta.

Non avrei voluto che andasse così nella mia prima finale Slam. Sono rimasta sotto shock anche dopo la partita. È una sconfitta dura da digerire, ma mi sono detta che ne uscirò più forte. Perdere 6-0, 6-0 in una finale Slam… anche se è difficile, devo guardare i lati positivi. Ci sono molte cose che devo fare per migliorare. Sono state due settimane davvero speciali per me; mi sono goduta ogni momento. Ero piuttosto nervosa, forse anche a causa della stanchezza. Lei mi ha messo in grande difficoltà e ha sicuramente meritato di vincere.

Ho imparato che la perfezione non esiste e che ogni partita è diversa. Ci sono giocatori come Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che ammiro molto, capaci di non commettere errori gratuiti e non concedere quasi nulla agli avversari. Ma in realtà nessuno è perfetto. Credo che sia stato il mio spirito combattivo a permettermi di raggiungere la finale. La cosa più importante è aver lottato per superare i momenti difficili.

Riguardo alla commozione mostrata durante la premiazione, Anisimova ha spiegato il suo significato:

Mia madre ha fatto tantissimi sacrifici per me. Ha fatto tutto il possibile per permettermi di ritrovarmi in questa posizione nella mia vita. Lo stesso vale per mia sorella. Mia madre è la persona più altruista che esista; sono fortunata ad averla nella mia vita. Lei significa tutto per me.

La spalla è stata probabilmente una delle cause della sconfitta. Mi ha fatto male nel riscaldamento, ma non ho ancora capito cosa sia successo al mio servizio oggi. Non so nemmeno se il nervosismo sia stato l`unica causa della mia brutta prestazione al servizio.

By Matteo Rinaldi

Matteo Rinaldi vive a Verona e scrive di sport italiani con passione. Dalle partite di calcio alle corse ciclistiche, racconta ogni evento con uno stile vivace e vicino ai lettori.

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