Mer. Ott 15th, 2025

Balotelli tra passato e futuro: Inter, Milan, Juve e il sogno Nazionale

L`ex attaccante della Nazionale si racconta al Festival dello Sport: “Mi piacerebbe vestire questa maglia un`ultima volta”. Rivelazioni su Cassano, Ibra e i grandi club italiani.

Mario Balotelli al Festival dello Sport di Trento
Mario Balotelli al Festival. Foto Montana

Mario Balotelli è stato accolto da un`ovazione al Festival dello Sport di Trento, dove ha partecipato indossando una tuta della Nazionale italiana. L`ex attaccante ha subito espresso il suo desiderio più grande: “Mi piacerebbe giocare ancora una partita in Nazionale”. Ripercorrendo la sua infanzia a Brescia, Balotelli ha raccontato degli inizi al parco con il fratello Enoch, definendosi un bambino “difficile, ma buono”, e sottolineando come l`esperienza lo abbia poi portato alla maturità.

Gli inizi e l`Inter

I primi passi nel calcio professionistico sono stati al Lumezzane. Balotelli ha rivelato di aver avuto un`opportunità al Barcellona, ma l`elevata richiesta economica del Lumezzane lo portò all`Inter. Ha espresso grande gratitudine per Massimo Moratti, che lo ha “regalato all`Inter” e gli ha insegnato il senso di responsabilità. Anche Roberto Mancini è stato “importantissimo” nella sua carriera. Tra i ricordi più vividi, la vittoria della Champions League a Madrid con Mourinho, un`emozione “incancellabile” che vorrebbe rivivere. L`esperienza in Inghilterra, tuttavia, è stata cruciale per la sua formazione. Riguardo l`episodio della maglia gettata via dopo una partita contro il Barcellona, Balotelli ha ammesso: “Non ero abituato ai fischi di tutto lo stadio, anche quelli dei miei tifosi”, aggiungendo che oggi non ripeterebbe quel gesto.

Mario Balotelli con Antonino Morici e Carlo Laudisa
Balotelli tra Antonino Morici e Carlo Laudisa. Foto Montana

Dal Manchester City alla Nazionale

Il passaggio al Manchester City ha rappresentato un periodo di crescita personale per Balotelli, la sua prima esperienza lontano da casa, dove ha imparato a cavarsela da solo. Ha anche spiegato la celebre maglietta “Why always me?”, definendola “uno sfogo simpatico” in un momento particolare, e criticando l`eccessiva attenzione della stampa inglese. Dopo l`esperienza al City, Balotelli ha rivelato di essere stato vicino alla Juventus: “Ero già in viaggio per Torino, ma poi Raiola mi mandò al Milan”.

Il tema della Nazionale lo accende particolarmente: “Per me è stato un passaggio fondamentale”, ha affermato, criticando una presunta mancanza di attaccamento alla maglia azzurra oggi rispetto al passato. “Io quando andavo in Nazionale ero fiero di giocare per l’Italia”. Non sa spiegare il motivo della sua esclusione improvvisa, negando problemi reali o ostilità da parte del “blocco Juve”, e sostenendo di aver sempre avuto buoni rapporti con tutti.

Infine, alcuni giudizi sui grandi del calcio: ha citato Riva, Baggio e Totti come gli attaccanti più forti, e ha elogiato il talento di Cassano, ritenendo di aver giocato con pochi al suo livello. Per Zlatan Ibrahimovic, “grande rispetto”: Balotelli ha commentato che il “rompere le scatole” di Ibra è un segno di affetto. Sul futuro, Balotelli ha diverse proposte dall`estero, ma spera di rimanere in Italia, sentendosi fisicamente in forma, seppur in un “momento di stallo”.

Mario Balotelli in posa
Mario Balotelli. Foto Mauro Montana

By Davide Colonna

Davide Colonna risiede a Torino ed è un giornalista sportivo instancabile. Si occupa di tutto, dal basket alla scherma, con un occhio attento ai dettagli e alle storie degli atleti.

Related Post