Dom. Set 21st, 2025

Björn Borg: Rivelazioni su Sinner, la Salvezza di Loredana Bertè e i Demoni del Passato

L`ex stella del tennis racconta senza filtri la sua battaglia contro la dipendenza e il ruolo cruciale di Loredana Bertè.

Björn Borg in un ritratto recente

Björn Borg, leggenda del tennis e primo `rockstar` di questo sport con all`attivo ben 11 titoli Slam (tra cui sei Roland Garros e cinque Wimbledon consecutivi), si apre senza riserve nella sua autobiografia `Battiti`, edita da Rizzoli. Il libro non si limita a celebrare i suoi trionfi in campo, ma esplora anche i periodi più oscuri della sua esistenza. In particolare, Borg rievoca il 1989 a Milano, quando si ritrovò intrappolato in un vortice di droghe, farmaci e relazioni distruttive.

“Devo la vita a Loredana Bertè”, confessa in un`intervista a La Repubblica, ricordando come fu lei a trovarlo privo di sensi a letto e a chiamare l`ambulanza, salvandogli la vita con una lavanda gastrica in ospedale.

La sua caduta ebbe inizio nei locali notturni di New York, dove, come racconta, “allo Studio 54 incontrai Andy Warhol, che mi diede una Campbell’s Soup con dedica. Poi arrivarono cocaina, alcol e farmaci. Mi anestetizzavo con party e festini, ero depresso e soffrivo di attacchi di panico”. La paura della solitudine lo portava a sovrapporre relazioni. L`incontro con Loredana avvenne a Ibiza, seguito dal suo trasferimento a Milano, che Borg descrive come “un disastro”. Nonostante i tentativi di costruire una famiglia, arrivando a considerare l`inseminazione, Borg si rese conto che per la sua salvezza doveva allontanarsi sia da Loredana che da quell`ambiente.

Björn Borg durante un evento di tennis

Il Ritiro Precoce

Riguardo al suo precoce ritiro dal tennis all`età di 26 anni, Borg lo definisce “una fuga”. Rammenta che, dopo la sconfitta contro McEnroe nel 1981, si rinchiuse in casa, attraversò il giardino con una cassa di birre e prese la decisione definitiva:

“Non provavo più gioia in campo, ma fuori non ero nessuno”.

Il Parere su Sinner e il Tennis Italiano

Borg ha espresso il desiderio di allenare tennisti come l`americano Shelton e l`inglese Draper. Interrogato su Jannik Sinner, ha commentato: “Sinner ha già un team eccellente e una famiglia solida. È un atleta serio, determinato e combattivo; vincerà altri Slam. L`unico rischio che intravedo per lui sono gli infortuni. Però”, ha aggiunto Borg, “avete anche il magnifico rovescio di Musetti e la profondità di gioco di Cobolli: il tennis italiano ha molto da offrire”.

Jannik Sinner durante una partita

La Vita e la Malattia

Scritto in collaborazione con la moglie Patricia, il libro di Borg esplora anche i suoi errori personali, le perdite subite, la battaglia contro una malattia (un cancro alla prostata per il quale è stato operato) e il difficile percorso di riequilibrio esistenziale.

“Non si può passare indenni da un`abbondanza estrema a un vuoto assoluto”, riflette in conclusione.

Sinner e il Caso Clostebol: La Posizione di Borg sul Doping

Durante un`intervista con una televisione svedese, dopo aver elogiato il tennis italiano, Borg ha affrontato anche la questione del caso Clostebol che ha coinvolto Jannik Sinner. Ha espresso perplessità riguardo al ritorno nel team del preparatore atletico Umberto Ferrara: “Ha licenziato il suo preparatore e poi, una volta che la situazione si è tranquillizzata, lo ha riassunto. Questo lo trovo molto strano. Non so altro a riguardo”.

Riferendosi alla sua epoca tennistica, ha anche commentato il tema del doping, sostenendo che, pur senza fare nomi, sapeva dell`esistenza di pratiche dopanti, ma di non esserne mai stato coinvolto. La sua posizione è chiara:

“Se qualcuno fa uso di sostanze dopanti, credo che dovrebbe essere squalificato a vita. In questo modo sanno cosa li aspetta se ci provano”.

By Lorenzo Valli

Lorenzo Valli abita a Bologna e si dedica alle notizie sportive italiane. Specializzato in volley e automobilismo, sa unire dati e emozioni nei suoi articoli.

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