Un Endorsement Non Perdonato dai Tifosi della Roma
Cristian Chivu, ai tempi difensore della Roma, si trovò a pagare un prezzo salato per un`affermazione considerata un tradimento: diverse sedute con uno psicologo. Legatissimo a Fabio Capello, il suo primo allenatore in Italia, Chivu espresse il desiderio di tornare a lavorare con lui in un`intervista. Capello, nel frattempo, era passato alla Juventus nell`estate del 2004. Questa dichiarazione, interpretata dai media come un possibile trasferimento di Chivu alla Juventus, scatenò l`ira dei tifosi giallorossi. “Dissi che mi sarebbe piaciuto lavorare ancora con Capello. Il giorno dopo i media titolarono `Chivu alla Juventus`. Non era vero, ma l`ho pagata cara”, ha rivelato Chivu in una vecchia intervista a Cronache di Spogliatoio. Quella vicenda ha segnato un capitolo difficile per il calciatore, che oggi, da allenatore dell`Inter, si prepara a una sfida contro la Juventus.
La Tempesta Perfetta: Fischi e Umiliazioni
La cronaca risale al novembre 2005. Dopo un pareggio contro lo Strasburgo in Coppa UEFA, Chivu rilasciò un`intervista a Sky, offrendo parole di stima e gratitudine a Capello. “Mi ha portato a Roma e lo ringrazierò sempre. Sarebbe un piacere tornare a lavorare con lui,” disse, aggiungendo una frase prudente: “Io sto qui, ho altri due anni e mezzo di contratto. Però nel calcio non si sa mai, mica decidiamo noi giocatori”. Nonostante la cautela, queste parole furono percepite come lesa maestà dai sostenitori romanisti. Al suo ritorno in campo all`Olimpico, dopo aver saltato una partita, Chivu fu accolto da un`ondata di fischi che durò per tutta la partita, mentre la Roma perdeva in casa contro il Palermo. La sua prestazione fu giudicata negativamente, con un 5 in pagella dalla Gazzetta, che lo definì “Molle. Non indovina un lancio”.
La Battaglia Personale e la Rinascita
La situazione precipitò per Chivu, allora venticinquenne, che si ritrovò solo contro l`intero stadio a causa di una frase innocente, pronunciata senza alcuna malizia. “Ne soffrivo tantissimo. In quel periodo andavo dallo psicologo. A fine partita vomitavo per lo stress e l`ansia; non riuscivo a uscirne e ho chiesto aiuto”, ha confessato. I fischi cessarono soltanto dopo la vittoria nel derby contro la Lazio, il 26 febbraio 2006, una partita che permise alla Roma di Spalletti di stabilire un record di undici vittorie consecutive in Serie A. Chivu si distinse con un 6,5 in pagella, riconoscendo la sua crescita in campo dopo un inizio difficile. Nel 2007, Chivu lasciò la Roma per trasferirsi all`Inter, un altro momento delicato. Durante la presentazione della squadra al Flaminio, gli ultrà giallorossi lo accolsero con cori ostili e insulti. Tuttavia, grazie al supporto psicologico ricevuto in precedenza, Cristian affrontò la contestazione a testa alta, allenandosi senza mostrare alcuna esitazione o timore.