Mer. Lug 2nd, 2025

Cinzia Zanotti: “Perché ho detto no a Brescia e le critiche sui social”

L`allenatrice del Geas Sesto San Giovanni femminile avrebbe potuto essere la prima donna in Europa a guidare una squadra maschile di Serie A: “Ero lusingata, ma per me allenare uomini non è un punto di arrivo. Il messaggio più bello è arrivato da Ettore Messina”.

Cinzia Zanotti
Cinzia Zanotti

`Ho smosso un po’ le cose`, comincia ridendo Cinzia Zanotti. C’è sempre una prima volta, ma questa ha fatto davvero molto rumore, come sempre quando si abbattono barriere storiche. Il contenuto della telefonata in cui Mauro Ferrari, ad della Germani Brescia, le ha proposto di allenare la squadra maschile, fresca di approdo alla sua prima finale scudetto, è stato diffuso rapidamente online e sui media. Così come il cortese `No, grazie` dell’allenatrice. In poche ore Cinzia Zanotti, 61 anni, con un importante passato da giocatrice (nota per la sua precisione nel tiro, a 18 anni segnò 40 punti in Serie A, con 113 presenze in Nazionale) e attuale allenatrice del Geas Sesto San Giovanni femminile, si è trovata al centro dell`attenzione generale. Comprensibile: sarebbe stata la prima donna in Europa a sedersi sulla panchina di un club di Serie A maschile. Dietro tutto questo interesse mediatico, c’è il giusto riconoscimento di una vita dedicata al basket. Zanotti ha guidato il Geas verso nuovi successi, formando con dedizione generazioni di atlete professioniste e giovani talenti. Avrebbe potuto farlo a Brescia, ma per ora continuerà a farlo a Sesto. Poco importa la sede: c’è un movimento che progredisce.

Cinzia Zanotti in campo
Cinzia Zanotti in campo

Com’è nata la proposta?

`Semplice, una telefonata. Ero sorpresa, ma lusingata. Ci ho pensato e Mauro Ferrari mi ha aspettato, la proposta era importante, ma dovevo esserne sicura. Ho capito subito che era un evento che poteva cambiare qualcosa, quantomeno aprire uno scambio, una comunicazione tra basket maschile e femminile. La pallacanestro è una sola. Certo, fisicità, atletismo e velocità sono diversi, ma il gioco è lo stesso. Non ho mai avuto l`ossessione di allenare uomini, come se fosse necessariamente un punto di arrivo. Sono felice nel femminile, anzi, penso che dobbiamo lavorare di più per valorizzare il nostro movimento`.

Come mai il no alla fine?

`Sono comunque due mondi diversi: in quello maschile non ho mai lavorato e per una questione di tempistiche ho preferito declinare. Se mi è pesato? Ho ricevuto talmente tanti messaggi positivi, di incoraggiamento, che è quasi come se avessi deluso le aspettative. Ma non sentivo la necessità di accettare solo per dimostrare qualcosa. Non mi aspettavo tutta questa attenzione, ma poi ho realizzato che una donna alla guida di una squadra maschile di vertice non si era mai vista e che sarebbe stata una cosa storica`.

Cinzia Zanotti in partita
Cinzia Zanotti in partita

Ha mai sentito diffidenza dai colleghi uomini?

`Ribalto la domanda: c’è diffidenza verso chi lavora nel femminile. Un allenatore del maschile che va nel femminile è normale, viene accolto con naturalezza. Ma il passaggio opposto è più difficile. All’inizio sembra quasi che ci sia sfiducia e questo mi rattrista. Speriamo che questo clamore aiuti a collegare i due mondi: la competenza è la stessa`.

Ha parlato di messaggi negativi sui social, l’hanno colpita?

`Sì, mi avevano infastidito. Cattiverie gratuite, maschilismo, ignoranza, valutazioni slegate da qualsiasi competenza. Ma è stato solo un momento, ho smesso di curarmene, non li leggo mai: i commenti beceri non meritano attenzione. Ciò che conta davvero sono i tanti messaggi di stima che ho ricevuto: travolgenti. Alla fine di queste giornate intense, io sono serena: ho fatto il pieno di energia, stimoli ed entusiasmo`.

Il più bell’incoraggiamento?

`Sicuramente quello di Ettore Messina, il suo messaggio ha avuto grande valore`.

La Nazionale sta vivendo giorni di entusiasmo per l’approdo ai quarti dell’Europeo: la stella è Cecilia Zandalasini, che lei ha formato nelle giovanili del Geas.

`Seguo la Nazionale con il fiato sospeso e il cuore che batte. Le azzurre hanno dimostrato di essere una squadra vera, consapevole dei propri mezzi, unita. Zandalasini è super, sta sostenendo con il suo talento e le sue giocate una squadra dove tutte stanno dando un apporto decisivo. Tutto il movimento e non solo tifa per loro`.

By Lorenzo Valli

Lorenzo Valli abita a Bologna e si dedica alle notizie sportive italiane. Specializzato in volley e automobilismo, sa unire dati e emozioni nei suoi articoli.

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