Sab. Lug 26th, 2025

“Ferrari, mi rifiuto di fallire!”: Hamilton alza la voce, “si sa cosa non va. In discussione tutti”

A Maranello, si avverte una netta divergenza di vedute tra Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Mentre il monegasco è focalizzato sull`immediato, spingendo per ottenere vittorie già in questa stagione e puntando sul “qui e ora”, l`inglese ha lo sguardo risolutamente rivolto al futuro, in particolare alla cruciale rivoluzione regolamentare che si prospetta. Hamilton, forte della sua vasta esperienza – simile a quando lasciò la McLaren per sposare il progetto Mercedes nell`era ibrida – considera questa un`opportunità irripetibile, da non fallire. Per lui, il successo finale non dipende solo da una vettura eccellente, ma da una squadra all`altezza. Perciò, non esita a sottolineare la necessità di cambiamenti significativi all`interno della struttura, non pochi.

Il divario dalla McLaren

A Spa, dove la SF-25 è scesa in pista con l`attesa nuova sospensione posteriore, Charles ha spinto con decisione sullo sviluppo. “Ci aspettiamo di migliorare le prestazioni, e che questo possa aiutarci nelle curve lente, uno dei punti deboli di questa vettura. Non sarà però un guadagno che ci permetterà di raggiungere il livello della McLaren, perché per questo servirà tanto lavoro, dato quanto è ampio il distacco, ma si tratta di qualcosa che può aiutarci nei confronti di Red Bull e Mercedes. Vogliamo tornare a vincere quest’anno”, auspica il monegasco. Lewis, invece, invia messaggi molto forti e diretti. Glissa sull`aggiornamento (“sono felice di vedere che c’è una grande spinta da parte della fabbrica, ma sarà difficile mettere a punto la macchina in un weekend Sprint”) e si concentra quasi esclusivamente sul tempo trascorso a Maranello per orientare la direzione della Ferrari a 360 gradi, da vero leader che mira alla vittoria non solo delle singole gare, ma del Campionato del Mondo.

Per questo, Hamilton si è diligentemente preparato, mettendo nero su bianco le sue richieste e ciò che, a suo avviso, è indispensabile alla Ferrari per ambire al top. Tutto è partito da quel block notes che lo ha accompagnato fin dai primi giri di gennaio a Fiorano. “Ho avuto diverse riunioni con Vigna, Elkann, Vasseur e Serra, ma anche con vari dipartimenti, discutendo del motore e delle sospensioni del prossimo anno. Abbiamo tenuto un incontro con 30 ingegneri per affrontare le mie richieste e i problemi che abbiamo riscontrato”.

Il “mandato” di Hamilton

“Ho inviato documenti che ho redatto nel corso della stagione. Parlo di modifiche strutturali che dobbiamo attuare come team, di tutte le aree che vogliamo migliorare. E della monoposto, dei problemi che riscontriamo sulla SF-25, di cosa implementare su quella del prossimo anno. Stiamo spingendo moltissimo.”

Pilota, motivatore, manager. Hamilton sente di avere un vero e proprio “mandato”. Sì, usa proprio questa parola. “Vedo un potenziale enorme in questa squadra, una passione e un’organizzazione immense”, sostiene il sette volte campione. “Non tutte le parti però funzionano al massimo delle loro potenzialità e penso che sia mio compito mettere in discussione ogni singolo aspetto, sfidare tutti i membri del team, in particolare i vertici”. E lo fa, con grande determinazione.

“La Ferrari negli ultimi anni ha avuto piloti straordinari come Alonso e Vettel, campioni del mondo, ma non ha vinto il Mondiale. Mi rifiuto di accettare che questo sia il mio destino, quindi mi sto impegnando al massimo. Sono qui per vincere e non ho tanto tempo, quindi è per me un momento cruciale. Credo davvero nel potenziale di questa squadra, che può vincere più Mondiali in futuro. Questo è il mio mandato”. Ben altro che una semplice nuova sospensione.

By Matteo Rinaldi

Matteo Rinaldi vive a Verona e scrive di sport italiani con passione. Dalle partite di calcio alle corse ciclistiche, racconta ogni evento con uno stile vivace e vicino ai lettori.

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