Mer. Set 17th, 2025

Fognini si confessa: “La mia nuova vita dopo il tennis. Sinner e Alcaraz il top, ma…”. Poi parla di Ballando con le stelle

Dalle sfide sul campo centrale di Wimbledon al palcoscenico luccicante di “Ballando con le Stelle”, Fabio Fognini si appresta a intraprendere un capitolo inedito. A pochi mesi dal suo addio al tennis agonistico, l`ex tennista ligure ha condiviso le sue riflessioni sul futuro e sul passato durante il “Supernova Podcast” di Alessandro Cattelan. Ha spaziato dall`emozione dell`ultimo incontro con Carlos Alcaraz a episodi memorabili della sua carriera, come l`interazione con Pascal Maria a Wimbledon o l`esperienza in Laver Cup al fianco di leggende come Federer e Nadal. “A essere onesti, in questo momento il tennis non mi manca affatto. Ho preso la mia decisione e non ho mai avuto ripensamenti,” ha dichiarato Fognini con trasparenza. Riguardo alla sua esistenza post-tennis, ha rivelato: “Abbiamo fondato un`agenzia di management; l`idea, nata durante il periodo del Covid, è quella di sostenere i giovani talenti nel loro percorso verso il professionismo, offrendo consigli e aiutandoli a evitare gli errori che io stesso ho commesso.”

L`ultimo incontro contro Alcaraz: una sfida indimenticabile

“Sono ancora sorpreso da quante persone mi fermano per strada,” ha confessato. “La domanda più frequente è: `Perché hai smesso?`. Con il senno di poi, credo di aver compiuto la scelta più saggia. Era una decisione che maturava da tempo, avevo spesso pensato `perché continuare?`. Ho atteso il momento giusto per prendere una decisione che non potevo più posticipare. Quell`ultima partita con Alcaraz è stata inimmaginabile anche per me. A oggi non l`ho ancora rivista, nemmeno gli highlights, ma mi piacerebbe farlo, perché ho percepito che il pubblico si è davvero divertito. La sera precedente non riuscivo a dormire. Avevo un unico desiderio: godermi il gioco e disputare un buon match. Curiosamente, la parola `divertimento` in carriera la detestavo, non mi piaceva. Eppure, l`ho riscoperta nell`ultima partita della mia carriera, dove mi sono divertito come un matto.”

Le prospettive su Sinner e Alcaraz: un paragone illustre

“In Italia, quando si vince, si è osannati come fenomeni; alla sconfitta, invece, si è subito messi sotto la lente d`ingrandimento. Jannik e Carlos mi rammentano molto Rafa Nadal e Roger Federer del mio periodo,” ha commentato Fognini. “Jannik è un po` come Seppi: metodico, un instancabile lavoratore, consapevole dei suoi obiettivi e di come raggiungerli. L`altro, Alcaraz, è un tipo che si diverte molto – non che Sinner non lo faccia – ma lui ha un`esigenza intrinseca di divertimento anche al di fuori del campo. Io, in passato, ero più simile a lui: negli ultimi due mesi e mezzo della mia carriera, ho visto solo un set della finale degli US Open. Per il resto, il nulla assoluto. Quando mi consigliavano di staccare la spina, lo facevo completamente.”

“Sinner e Alcaraz si sono già affrontati molte volte, e lo faranno per altre decine di match, arrivando a conoscersi a memoria. Per un appassionato, è affascinante osservare come Carlos, a ogni incontro, sia in grado di modificare il suo gioco, ad esempio nella finale di New York dove il suo servizio ricordava quello di Karlovic. Jannik, d`altro canto, nella finale di Wimbledon ha dimostrato una precisione impeccabile. Con grande lucidità, in conferenza stampa ha ammesso di essere diventato troppo prevedibile e di dover esplorare nuove strategie per uscire dalla sua `comfort zone`. Una dichiarazione del genere, da parte di un ragazzo di 24 anni, è notevole e rivelatrice. Senza dubbio, ci regaleranno grandi emozioni e si divertiranno moltissimo anche loro.”

L`insolito “coaching” di Federer e Nadal alla Laver Cup

“Avere Roger e Rafa alle spalle mi metteva una certa pressione,” ha ricordato Fognini. “Durante un cambio campo, si avvicinarono a me. Io iniziai a discutere dell`avversario, Jack Sock, ma Roger mi interruppe dicendo: `No, devi concentrarti su te stesso`. Poi anche l`altro prese la parola, e mi ritrovai con due voci che mi davano istruzioni. Non ci pensai affatto, anzi, tornai in campo persino più confuso di prima. Pensai: `Mi hanno parlato Nadal e Federer, cosa devo fare ora sul campo?`. Chi avrebbe mai immaginato che Federer e Nadal sarebbero venuti a darmi consigli, uno sulla spalla destra e uno sulla sinistra. Non potevo certo mandarli al diavolo, anche se in quel momento avrei voluto. Rimasi piuttosto sbalordito, ma fu comunque un momento memorabile.”

Tra tornei preferiti, vecchie conoscenze e Nick Kyrgios

Interrogato sul suo torneo prediletto, Fognini ha risposto: “Essendo un `terraaiolo` da sempre, il Roland Garros mi ha sempre affascinato. Negli ultimi tempi, tuttavia, ho sviluppato un`affezione speciale per l`Australia: mi infondeva una sensazione di tranquillità e serenità, tutti erano estremamente cortesi e Melbourne è una città splendida. E, non da meno, il clima, che per me riveste un ruolo cruciale.” Non poteva mancare un aneddoto su Pascal Maria, il giudice di sedia protagonista dell`indimenticabile episodio “ha preso il gesso” a Wimbledon: “Ancora oggi rido ripensandoci, sebbene mi sia costato 12.000 sterline di multa. Tra noi c`è un rapporto eccellente: ogni volta che ci incontriamo, mi abbraccia. Parliamo un misto di italiano e francese.” Riguardo a Nick Kyrgios, ha aggiunto: “Molti lo ammirano e lo considerano un idolo, mentre altri lo detestano, bollandolo come un presuntuoso. Io, avendolo conosciuto da vicino, posso affermare che Kyrgios è autentico, non gli importa nulla del giudizio altrui. Come ho sempre sostenuto, abbiamo bisogno di figure così. Nel panorama attuale, manca un personaggio come lui.”

L`avventura a “Ballando con le Stelle”: tra sfida e divertimento

“L`anno scorso ho partecipato come `ballerino per una notte`: è stata una fatica incredibile, ma mi sono divertito moltissimo,” ha raccontato Fognini. “Questo programma mi corteggiava da tempo, e finalmente ho avuto l`opportunità di accettare. Ho dovuto discuterne con mia moglie. Sapevo che dovevo cogliere questa occasione ora: ho pensato `magari mi intrattengo un po` più a lungo`, dato che dura tre mesi, e poi si vedrà. Se dovessero presentarsi nuove opportunità nel tennis, prenderò le mie decisioni in merito.”

“È stato un processo difficile. Milly Carlucci ha dovuto chiamarmi più volte, e ho accettato solo a condizione di avere la stessa ballerina dell`anno scorso, che già mi conosce. Il mio obiettivo primario è divertirmi, e poi, magari, imparare qualche passo. Lo affronterò come un vero e proprio impegno lavorativo, perché lo è, ma con l`intenzione di divertirmi e di dare il massimo. Le otto puntate iniziali sono assicurate; il resto dipenderà dal voto del pubblico,” ha concluso con un sorriso.

By Matteo Rinaldi

Matteo Rinaldi vive a Verona e scrive di sport italiani con passione. Dalle partite di calcio alle corse ciclistiche, racconta ogni evento con uno stile vivace e vicino ai lettori.

Related Post