Lun. Set 15th, 2025

Ghemon: Tra Musica, Comicità e l’Immutabile Passione per lo Sport

Il rapper e comico Gianluca Picariello, in arte Ghemon, condivide la sua profonda passione per lo sport, le riflessioni sul basket azzurro in fase di rinnovamento e la sua costante ricerca di nuove forme espressive.

Di Nancy Gonzalez

Gianluca Picariello, noto come Ghemon, si è sempre distinto per la sua versatilità: rapper, cantante, podcaster e ora anche comico con lo spettacolo “Una cosetta così”. La sua filosofia è chiara: “Nessuno è una cosa sola”, come suggerisce il titolo del suo ultimo libro. In questo percorso di continue trasformazioni, lo sport rimane una costante immutabile nella sua vita.

Lo sport, una costante nella vita di Ghemon

“Lo sport è, senza dubbio, l`elemento più costante della mia vita”, afferma Ghemon. “È il mio punto fermo, sempre presente in sottofondo a ogni altra attività. Lo pratico, mi aggiorno, ne sono profondamente appassionato. La mia curiosità mi spinge a esplorare diverse discipline, cercando di conoscerle a fondo e diventarne esperto.”

Ghemon in una posa pensosa

Ghemon in un momento di riflessione sulla sua carriera e le sue passioni.

Dalla musica alla comicità: una terapia

Il suo libro “Nessuno è una cosa sola” è stato “una grande terapia”. Dopo esperienze intense come quelle di Sanremo, Ghemon ha sentito il bisogno di esplorare altre sfaccettature della sua personalità. La comicità, già presente nella sua vita privata, è diventata un mezzo artistico per osservare il mondo con una prospettiva diversa. “Se nelle canzoni ero malinconico, con la stand-up ho potuto smettere di essere triste e riderci sopra”, spiega. È stato un nuovo modo per esprimersi, ma che sentiva già parte di sé.

La corsa: da necessità a maratona

La corsa, inizialmente una necessità fisica, si è trasformata gradualmente in una passione per la maratona. “Correndo, l`appetito vien mangiando: si desidera confrontarsi con nuove distanze e velocità”, racconta. È un percorso che spinge in avanti, ma permette anche di tornare alle origini, come la 10 km ad Atripalda o le maratone di New York e Chicago. La trasformazione è stata progressiva, alimentata dall`entusiasmo dei miglioramenti iniziali e dalle sensazioni positive che si provano.

Ghemon durante un allenamento di corsa

Ghemon in allenamento, la corsa è diventata una parte fondamentale della sua routine.

L`importanza degli obiettivi e il sogno ultramaratona

Gli obiettivi sono un elemento ricorrente nella vita di Ghemon, fondamentali sia nello sport che nella vita. “La corsa mi ha insegnato a procedere per piccoli traguardi”, afferma. “Quando l`ansia del futuro ti assale, concentrarsi su ciò che è a portata di mano ti permette di ragionare metro per metro, controllando il controllabile.” A livello sportivo, il suo prossimo obiettivo è un`ultramaratona, anche se ammette di essere ancora lontano dal triathlon a causa della sua scarsa abilità nel nuoto, volendo fare le cose “bene”.

Il basket italiano: rinnovamento e curiosità

Ghemon, grande appassionato di basket, osserva la Nazionale italiana in una fase di rinnovamento dopo i ritiri di Gigi Datome e Marco Belinelli. “Gallo, per fortuna, ha avuto una splendida stagione a Porto Rico, è un campione che ora ha piena consapevolezza dei suoi mezzi”, commenta. “Melli è tra i giocatori più forti d`Europa, e Fontecchio è eccezionale.”

Il ritiro di Belinelli e l`identificazione con il “Most Improved Player”

Il ritiro di Belinelli è motivo di dispiacere per il tifoso, ma Ghemon ne ammira la carriera, che lo ha visto vincere quasi tutto. “Mi dispiace solo che non abbia raccolto con la Nazionale quello che meritava”, confessa. “Ma come amico, è il momento di recuperare un po` di tempo insieme.” Se Ghemon fosse un giocatore di basket, vorrebbe essere il “Most Improved Player”, colui che migliora costantemente rispetto all`anno precedente. “Chissà che un giorno non inventino un premio del genere anche in Italia, magari per motivi artistici”, scherza.

Marco Belinelli con Ghemon

Ghemon insieme a Marco Belinelli, un`amicizia che va oltre il campo da gioco.

L`orgoglio di Avellino e la cultura sportiva

Crescere ad Avellino, città in cui sport e identità sono fortemente legati, è stato motivo di grande orgoglio. “Ad Avellino, tutti tifano Avellino, che si tratti di calcio o basket”, racconta. Da questa cultura sportiva ha imparato il senso del gruppo, l`individualità, l`impegno, la fatica, il divertimento e il gioco. La risalita dell`Avellino in Serie B e il buon andamento delle squadre di basket lo emozionano, con la speranza di vederle entrambe in Serie A.

Rap e stand-up: due facce della stessa medaglia

Ghemon vede rap e stand-up come “due facce della stessa medaglia”: entrambe raccontano il presente con ritmo serrato, hanno una forte matrice americana e sono linguaggi permeabili e musicali, proprio come la pallacanestro. Questo gli permette di sentirsi a suo agio anche nel nuovo ruolo di comico. Alla domanda se si possa considerare l`Adam Sandler italiano, risponde con umorismo: “Adam Sandler vestito meglio (ride). Diciamo che è difficile vestirsi peggio di lui. Ma magari essere come lui in tutto il resto, sia come giocatore di basket che come comico”.

I comici ideali del basket italiano: Datome e Melli

Se un cestista italiano dovesse dedicarsi alla stand-up, Ghemon vedrebbe benissimo Gigi Datome e Nicolò Melli, magari in coppia. “Chi ha visto i podcast della Nazionale sa che entrambi hanno la battuta pronta, sono simpatici e intelligenti”, spiega, notando che Melli è anche un assiduo spettatore di serate di stand-up.

Nicolò Melli e Gigi Datome sorridenti

Nicolò Melli e Gigi Datome, il duo comico ideale secondo Ghemon.

Un intrattenitore a 360 gradi

Con il suo mix di musica, corsa e stand-up, si interroga se abbia “sbagliato Stato”. “Potrebbe anche darsi”, ammette. “Ma sono nato qui e mi adeguo. Cerco di ‘rompere le palle’ il più possibile per allargare il campo di cosa significhi essere un intrattenitore: qualcuno capace di stare sul palco e far stare bene la gente facendo cose diverse. In questo gli americani sono maestri. Nello sport come nell`intrattenimento, il gesto tecnico va sempre di pari passo con lo spettacolo, sia che tu sia un comico, un cantante o uno sportivo.”

La stand-up non è un ring, ma piuttosto un campo da tennis, dove si lotta su ogni “punto”, cioè ogni battuta. “Se la battuta entra, il pubblico esulta; se esce, perdi il punto. Ma non puoi scoraggiarti, devi andare subito alla successiva e continuare finché non porti il pubblico dalla tua parte”, descrive.

Dolori e gioie dello sport

Il dolore sportivo più grande sono stati i fallimenti dell`Avellino calcio e della Scandone. Dopo la retrocessione in Serie C, l`Avellino è fallito due volte. “Sono cose che ti fanno perdere un po` di passione: non l`attaccamento alla squadra, ma verso il sistema”, riflette, estendendo la riflessione anche al fallimento della Scandone.

Le gioie più grandi sono state tutte le vittorie all`ultimo minuto. Ricorda la promozione della Scandone dalla A2 alla A1 con un tiro da tre di Capone all`ultimo secondo, e quella dell`Avellino in Serie B con un gol di Rivaldo. Avendo vissuto molti anni di Serie B e C, spera un giorno di poter annunciare che la gioia più grande è stata vedere l`Avellino in Serie A.

Madison Square Garden o Maratona di New York?

Tra vincere la maratona di New York e riempire il Madison Square Garden, Ghemon non ha dubbi: “Mi dispiace per il mondo della corsa… ma credo che riempire il Madison Square Garden sia un sogno riservato a pochi alieni. Sarebbe il traguardo più bello. Dopo una cosa del genere, uno potrebbe anche ritirarsi in campagna a coltivare pomodori.”

By Davide Colonna

Davide Colonna risiede a Torino ed è un giornalista sportivo instancabile. Si occupa di tutto, dal basket alla scherma, con un occhio attento ai dettagli e alle storie degli atleti.

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