Zlatan Ibrahimovic, ora partner operativo di RedBird e consulente di alto livello per il Milan, ha offerto le sue riflessioni durante l`assemblea dell`ECA a Roma. Ha confessato di sentire la mancanza dell`adrenalina delle partite, motivo per cui mantiene una routine di allenamento quotidiana in palestra.
Ricordi di un`icona: La Gazzetta e Capello
Ricordando i suoi inizi, Ibrahimovic ha narrato di quando, appena arrivato alla Juventus, vide il suo nome sulla Gazzetta, un giornale che considera ancora un`icona. In quell`occasione, il saluto rivolto a Capello a colazione non fu ricambiato, con l`allenatore intento a leggere il giornale. Questo episodio, secondo Ibra, gli insegnò l`importanza di guadagnarsi il rispetto all`interno del gruppo. L`ex campione ha così spaziato tra la sua illustre carriera passata e le sue attuali responsabilità.
Zlatan Ibrahimović in un momento di riflessione.
L`Italia e la Serie A: Un campionato di campioni
Zlatan ha poi rievocato il suo arrivo in Serie A come giovane talento dell`Ajax, definendo il campionato italiano “il più importante del mondo”, popolato da campioni che prima vedeva solo sulla PlayStation. Ha anche accennato a un`opportunità di trasferirsi in un`altra squadra italiana, senza rivelarne il nome per non indispettire un amico legato all`altra grande squadra della stessa città, suggerendo che potesse trattarsi della Roma, escludendo le altre big con due club nella stessa metropoli.
Champions League, VAR e il futuro: Le visioni di Ibra
L`ex attaccante ha espresso grande apprezzamento per la nuova formula della Champions League, introdotta l`anno scorso con 36 squadre in un girone unico. “È straordinaria,” ha commentato, “anche i club minori si divertono”. Riguardo al numero elevato di partite, ha sostenuto che i giocatori desiderano giocare il più possibile, e le rose ampie permettono le rotazioni necessarie per la salute degli atleti, incontrando anche il desiderio dei tifosi di assistere a più gare. Ibra ha dato il suo via libera anche al VAR, purché sia utilizzato correttamente e non rallenti eccessivamente il gioco.
Riguardo al suo nuovo ruolo al Milan, ha dichiarato: “Do una mano a un ottimo team. Certo, non provo la stessa adrenalina di quando giocavo, per questo vado in palestra ogni giorno. Ma sto imparando molto in questa nuova veste”. Infine, ha menzionato i tecnici che avrebbe voluto avere – Ferguson e Klopp – e ha pronosticato la vittoria del Mondiale 2026 per il Brasile del suo “amico” Ancelotti, elogiandone il “tocco magico”.