Ven. Lug 4th, 2025

Il crollo dell’Inter in 55 giorni: dall’euforia post Barcellona alla depressione Mondiale

Sono passati meno di due mesi dalla clamorosa impresa di Lautaro e soci contro la squadra di Flick, oggi il mondo nerazzurro si è verticalmente capovolto. E il gruppo spaccato.

Federico Dimarco e Lautaro Martinez

Sei maggio 2025. Era la notte di Inter-Barcellona, la storica serata che portò alla conquista della seconda finale di Champions League in tre anni e a una serie di rivincite: in primis dell`Inter, che riscattò un fine-aprile terribile dopo 3 sconfitte consecutive con Bologna, Milan e Roma che costarono la rincorsa a scudetto e Coppa Italia; poi di Acerbi, che con un graffio da attaccante puro allungò la sfida ai blaugrana fino ai supplementari; e di Frattesi, che completò la rimonta sulla squadra di Flick esultando fino a perdere il respiro. Il livello di adrenalina era schizzato alle stelle. I sogni si toccavano con mano. E, Coppa Italia a parte, tutto era ancora aperto: l`Inter volava in Europa forte di un cammino epico e con la convinzione che il Psg avesse sì una squadra tecnicamente più forte, ma anche meno pronta – o abituata – ad un palcoscenico come una finale di Champions, mentre in campionato la rincorsa al Napoli non era ancora compromessa definitivamente. Bastava un mezzo passo falso della squadra di Conte, poi arrivato e clamorosamente sciupato. Il Doblete, con l`obiettivo Mondiale da inseguire poco dopo, era ancora lì, in bella vista, a portata di mano. Cinquantacinque giorni dopo quella magica serata con il Barcellona ospite a San Siro, il mondo nerazzurro si è letteralmente capovolto. E i `tituli` sono rimasti lì fermi, a quota zero, nonostante l`Inter avesse ben 5 competizioni da cui trarne almeno uno (Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana, Champions League, Mondiale per Club).

dall`euforia alla depressione

È vero che la stagione è stata lunga, faticosa, logorante, ma l`Inter partiva con la rosa più forte in Italia e arrivava da una crescita notevole in Europa. Ritrovarsi oggi a discutere di quello che avrebbe potuto essere, e invece non è stato e non sarà, già in partenza è la sconfitta più deludente di tutte. Ma come ha potuto crollare così vertiginosamente una squadra che fino a nemmeno due mesi fa era in corsa sulle competizioni più prestigiose, ritrovandosi spaccata in due? Inter-Barcellona è stata la più grande illusione nella storia recente dei nerazzurri: quella squadra pareva davvero quella degli `ingiocabili`, capace di ribaltare un destino scritto non solo con i blaugrana ma anche in campionato.

Denzel Dumfries and Marcus Thuram

addio scudetto

La vittoria sul Torino dell`11 maggio e il pareggio del Napoli con il Genoa al Maradona avevano ridotto la distanza in testa e rinviato ogni discorso scudetto alla penultima giornata. Una settimana dopo, la squadra di Conte non vinceva nella Parma di Chivu e metteva lo scudetto nelle mani dell`Inter. Bastava vincere contro una Lazio tutt`altro che imbattibile. Anzi, bastava solo gestire il vantaggio sui biancocelesti – trovato per di più ad appena 10` dalla fine – per presentarsi all`ultima curva di Como con tre quarti di titolo cuciti addosso. E invece… mani di Bisseck, rigore di Pedro al 90`, addio scudetto. Non il modo ideale per presentarsi alla finale di Champions contro il Psg.

disastro completato

In casa Inter ancora oggi – a più di un mese di distanza – nessuno riesce a spiegarsi la serata di Monaco. Un approccio disastroso, la peggior partita della stagione, paura, espressioni intimidite e nient`altro. Un 5-0 non si può neppure commentare. Sembrava solo il finale perfetto per una tragedia. E invece – sembra incredibile ma è così – tutto è andato ulteriormente peggiorando: i dubbi di Inzaghi, l`addio di Simone per trasferirsi all`Al-Hilal con cui (lui sì) giocherà i quarti del Mondiale per Club, le polemiche, le accuse, il prolungato tentativo di strappare Fabregas al Como, il due di picche incassato da Cesc e la scelta Chivu in extremis. Che, però, non è (ancora?) riuscito a trasformare la fragorosa caduta in una lenta risalita.

Cristian Chivu

tracollo finale

A stento l`esordio Mondiale contro il Monterrey, Mondiale finito male nonostante la vittoria contro gli Urawa Red Diamonds, la ripresa positiva contro il River Plate che sembrava aver restituito un po` di ossigeno all`Inter e soprattutto averle regalato il lato buono del tabellone. Fluminense agli ottavi, potenziali quarti contro una tra Al-Hilal e Manchester City, evitate Psg, Real Madrid, Bayern Monaco e Borussia Dortmund tutte dal lato opposto. Bene, no? No. Con il Fluminense la clamorosa eliminazione, poi le parole al vetriolo di Lautaro e Marotta verso l`assente Calhanoglu, la risposta del turco e un gruppo spaccato. Tutto questo, ma proprio tutto, in 55 giorni appena. Dal 6 maggio al 30 giugno. Dalle stelle con il Barcellona alle fiamme post-Fluminense. E chissà quali saranno i prossimi episodi di una serie tv thriller che rischia di trasformarsi in tragica.

By Davide Colonna

Davide Colonna risiede a Torino ed è un giornalista sportivo instancabile. Si occupa di tutto, dal basket alla scherma, con un occhio attento ai dettagli e alle storie degli atleti.

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