Matteo Berrettini è tornato alla vittoria, un momento atteso per quattro lunghi mesi. Il successo per 6-4, 6-2 contro lo spagnolo Munar al primo turno dell`ATP 500 di Tokyo ha riportato un sorriso sul volto del tennista romano, che non nasconde le sue speranze e le sue paure.
«Sono molto contento per la vittoria – ha dichiarato a fine match – e spero vivamente che non sia l`ultima.» Queste parole, cariche di un misto di sollievo e apprensione, riflettono una condizione complessa. Sebbene il recupero fisico possa essere completato, persiste il timore di ricadere nei problemi che hanno limitato la sua carriera negli ultimi due anni. Attualmente, Berrettini occupa la 56ª posizione nel ranking mondiale, una distanza notevole dal sesto posto, il suo best ranking, conquistato dopo la finale di Wimbledon nel 2021.
Un`innumerevole serie di infortuni ha segnato il periodo intermedio, spingendolo persino a considerare l`abbandono del tennis l`estate scorsa. Una vicenda che, per certi aspetti, ricorda quella di Marcell Jacobs: vivere di ricordi a soli 29 anni può essere logorante. «Forse mi sono rotto la testa», aveva ammesso dopo l`eliminazione al primo turno di Wimbledon. Ora, in Giappone, sta mettendo alla prova non solo il suo fisico, ma soprattutto la sua resilienza mentale.
Berrettini: obiettivo Coppa Davis
Il sorriso è tornato sul volto di Matteo dopo ben 137 giorni, l`ultima volta era stato il 10 maggio scorso, agli Internazionali d’Italia, superando Jacob Fearnley. Per questo, a fine match, è risuonato un urlo liberatorio. I mesi trascorsi sono stati un calvario di infortuni e problemi psicologici, culminati nelle rinunce al Roland Garros e agli Us Open, e in brucianti eliminazioni, come quella al primo turno di Wimbledon.
Ora Berrettini attende il vincente tra Casper Ruud, testa di serie numero 4, e la wild card giapponese Shintaro Mochizuki (n.106 ATP). Molto probabilmente sarà il norvegese il suo prossimo avversario, proprio lo stesso giocatore contro cui era iniziato il suo ultimo calvario, quando fu costretto a ritirarsi durante il secondo set a Roma.
Tuttavia, dalla vittoria contro Munar, Matteo porta con sé buone sensazioni e statistiche incoraggianti. Ha servito 9 ace in 9 turni di battuta senza commettere nemmeno un doppio fallo, ha messo in campo il 58% di prime di servizio realizzando il 79% dei punti, e soprattutto è stato impeccabile nelle palle break, annullando tutte le 8 opportunità concesse al rivale.
Questo sussulto di orgoglio dovrà essere confermato nei prossimi giorni e nelle settimane a venire, con l`obiettivo di arrivare a novembre in forma tale da essere convocato da Filippo Volandri per le finali di Coppa Davis, che si terranno a Bologna. Un compito non semplice, considerando che al momento Matteo è preceduto da un Musetti in netta crescita rispetto allo scorso anno e anche da Cobolli.
Paradossalmente, un aiuto potrebbe arrivare da Sinner, la cui presenza è ancora incerta. Senza Jannik, si aprirebbe un posto in più, offrendo a Berrettini una concreta chance di far parte della squadra. Sarà necessario attendere ancora un po`, ma soprattutto sarà fondamentale che Matteo continui a mostrare il buon tennis visto contro Munar.