L`allenatore del Bologna, Vincenzo Italiano, chiarisce la sua posizione: “Cesc è un collega stimato da cui si può sempre apprendere, e sebbene ognuno sia libero di esprimere le proprie opinioni, è fondamentale il rispetto. A Bologna mi trovo bene, ci sono tutte le condizioni per progredire. Le voci che mi volevano al Milan? La mia attenzione è sempre stata rivolta esclusivamente al Bologna.”

Vincenzo Italiano, 47 anni. LaPresse
A distanza di centoventitré giorni dalla finale di Coppa Italia, il Bologna si ritrova ad affrontare il Milan, questa volta a San Siro per il campionato di Serie A. La squadra di Vincenzo Italiano cerca non solo una vittoria, ma anche un segnale di ambizione europea. Il tecnico ha le idee chiare ma ammette che “serve tempo per definire la nostra identità”. Soddisfatto di Rowe, Italiano sottolinea l`importanza di prestazioni immediate: “Abbiamo giocato bene con il Como, ma possiamo migliorare. La sfida contro il Milan a San Siro sarà ardua, conoscono i loro obiettivi. Dobbiamo lottare come sempre.”
Il Milan, reduce dalla rivincita contro la Cremonese a Lecce, è una squadra di altissimo livello, arricchita da un Pallone d`Oro e altri campioni. “Dobbiamo cercare di limitare figure come Modric, con la sua esperienza e la voglia di incidere anche senza palla. Affrontiamo San Siro con umiltà, ma pronti alla battaglia”, ha dichiarato Italiano, sottolineando la difficoltà dell`incontro.
Il dibattito con Fabregas e il futuro al Bologna
Riguardo alle voci estive che lo accostavano al Milan, con il Bologna che ha prontamente blindato il suo tecnico con un contratto fino al 2027 e condizioni economiche migliorate, Italiano replica: “È superfluo soffermarsi su quanto fossi vicino al Milan. La mia attenzione è sempre stata interamente sul Bologna. Qui mi sento a mio agio, ci sono le condizioni ideali per svilupparsi e l`ambiente stesso ti motiva. Certamente, l`apprezzamento fa piacere, ma la nostra priorità è e resta il Bologna. Ogni stagione è più impegnativa, perciò la concentrazione deve essere massima, specialmente con l`imminente doppio impegno settimanale. Dobbiamo dimostrare di essere una squadra in cui ogni giocatore è pronto a dare il massimo.”
Richiamando la sconfitta a San Siro la stagione precedente, prima della finale poi vinta, afferma: “Quella partita ci ha fornito indicazioni preziose che abbiamo saputo sfruttare in Coppa Italia.” Infine, commentando la dichiarazione di Fabregas secondo cui il suo Bologna non avrebbe mai giocato “belle gare”, Italiano ribatte: “Ho un buon dialogo con Cesc, mi piace confrontarmi con lui. Dalle conversazioni tra colleghi si impara sempre qualcosa di significativo; io ho imparato da lui e viceversa. Ognuno ha le proprie opinioni, ma è fondamentale il rispetto per gli avversari. Il nostro compito è limitare i loro punti di forza e imporre il nostro gioco.”
Aggiornamenti sui nuovi e i giocatori chiave
Italiano dedica un pensiero anche ai nuovi innesti e a giocatori come Bernardeschi e Castro. “I nuovi acquisti mostrano tutti una professionalità esemplare,” afferma. Riguardo a Bernardeschi, precisa: “Arriva da tre anni in un contesto calcistico differente, e lui stesso ne è consapevole. Deve riadattarsi ai nostri ritmi, e io lo sto seguendo da vicino. Vedremo se scenderà in campo dal primo minuto o a partita in corso, una volta che avrà pienamente ritrovato la mentalità del giocatore italiano.”
Su Santiago Castro: “Sta bene. Molti hanno dimenticato che ha giocato gli ultimi tre mesi della scorsa stagione con un problema al piede. Santi è tornato ai suoi livelli precedenti, dimostrando grande dedizione anche senza palla e la consueta qualità quando la possiede.” Infine, aggiunge: “Heggem? Un vero soldato. Lucumi? Abbiamo parlato a fine mercato. Si è qualificato per il Mondiale e, conoscendo la sua serietà, sono certo che avremo un giocatore forte e maturo. È stimato da tutti qui e, quando è in forma, è un elemento di altissimo livello.”