Per la Juventus, un Altro Pari Senza Progresso Tattico

Un risultato di parità, senza reti, che a prima vista potrebbe sembrare positivo per entrambi i club. La Juventus può considerarlo un buon punto per aver interrotto la serie di quattro vittorie consecutive del Milan, per aver raggiunto l`Inter in classifica e per affrontare la pausa nazionali nelle zone alte, mantenendo l`imbattibilità come solo l`Atalanta. Anche per il Milan di Allegri, il pareggio rappresenta un`ulteriore conferma di solidità difensiva, con quattro “clean sheet” in sei partite, un dato che non si registrava dalla stagione 2006-07. Dopo aver superato il Napoli, i rossoneri hanno resistito allo scoglio dello Stadium, rimanendo a soli due punti dalla vetta.
Tuttavia, un`analisi più approfondita rivela che questo punto dovrebbe lasciare insoddisfatte entrambe le squadre. La Juventus ha inanellato il quinto pareggio consecutivo, senza mostrare alcun miglioramento nel gioco o nella propria identità tattica. Ancora una volta, come contro il Villarreal, David ha clamorosamente fallito un`occasione da gol, venendo preferito a Vlahovic. Senza l`apporto illuminante di Yildiz, la creatività è rimasta ai minimi storici. Conceiçao, il migliore in campo, è stato sostituito troppo presto. La gestione di Tudor, con poco gioco, poche certezze, una serie di pareggi, otto formazioni diverse su otto partite e cambi discutibili, ricorda quella di Motta. La Juventus non vince dal 13 settembre, e i tifosi dello Stadium hanno manifestato il loro disappunto con i fischi. Anche il Milan di Allegri ha motivi per rammaricarsi, avendo giocato meglio e creato di più. Pulisic ha sprecato un rigore (il suo quinto errore su sette tentativi recenti), mentre Leao, subentrato in modo inefficace, ha divorato due occasioni. La lentezza nel recupero fisico e l`adattamento al ruolo potrebbero trasformare il giovane in un problema. Gimenez, in crescita, avrebbe meritato più minuti e, per il suo impegno in campo, non dovrebbe essere messo da parte, a differenza di Leao che difficilmente mostrerà lo stesso spirito di sacrificio. Ancora una volta, Modric è stato il migliore, procurandosi il rigore poi sbagliato e servendo Leao davanti a Di Gregorio, oltre a un instancabile lavoro anche senza palla. Tudor aveva scherzosamente augurato all`amico di “fare schifo”, ma Luka si è dimostrato, al contrario, luminosamente efficace.
Un Primo Tempo Lento e David Recidivo
Il primo tempo si è rivelato soporifero, quasi come una camomilla rispetto a un eccitante. Entrambe le squadre hanno adottato blocchi difensivi bassi, senza accenni di pressing, e con un palleggio lento di fronte a difese ben schierate. In tali condizioni, era difficile assistere a momenti di grande emozione. Il Milan si affidava alle geometrie di Modric, che si posizionava tra i due centrali difensivi per sfuggire alla marcatura di McKennie. Il secondo regista offensivo era Pulisic, che lasciava Gimenez in avanti e si muoveva per cercare spazi tra le linee. Fofana e Rabiot avevano il compito di collegare i due fulcri creativi. Tudor, invece di mantenere i due trequartisti vicini a David, li ha confinati sulle fasce per allargare il campo (spesso con un 4-3-3). Questa mossa ha avuto senso soprattutto a destra, dove, con il passare del tempo, si è evidenziato uno squilibrio: ogni volta che il rapido Conceiçao puntava il giovane Bartesaghi, dalle gambe lunghe e meno agili, riusciva a superarlo. Ma solo gli errori potevano animare la partita. Si pensi alla palla persa da Conceiçao che ha innescato il contropiede di Pulisic o al passaggio rischioso di Saelemaekers che ha permesso il tiro di Kalulu. Bisogna attendere il 32` per una semi-emozione: Gimenez tagliava il campo in diagonale da sinistra con un`ottima progressione, incrociando il diagonale che è stato deviato sui guanti di Di Gregorio. La Juventus ha risposto due minuti dopo: un bell`inserimento di Locatelli per Kalulu, che crossava basso. David avrebbe potuto colpire al centro dell`area, ma è scivolato sul piede d`appoggio, cadendo in modo goffo. Questa immagine, accostata a quella del gol mancato contro il Villarreal, non gli fa onore. Meglio Gimenez, che al 43` ha deviato di testa a lato un cross di Pavlovic, scivolato a sinistra, come aveva fatto con successo contro il Napoli. Questo è tutto. Il primo calcio d`angolo è arrivato al 46`, a testimonianza della scarsa intensità degli attacchi.
Milan Spreccone nel Secondo Tempo
Il secondo tempo ha subito smentito l`andamento del primo. Al 3`, una maxi-occasione per la Juventus: su azione d`angolo, Gatti si è ritrovato a due metri da Maignan. Dopo la rovesciata contro il Vila-Real, sembrava averci preso gusto. Ha tentato una girata acrobatica a colpo sicuro, ma il portiere francese ha compiuto un miracolo istintivo. Al 6`, Modric ha dimostrato il suo valore da Pallone d`oro: ha fatto cadere la palla proprio davanti a Gimenez, che correva stretto tra due difensori. Kelly lo ha atterrato, provocando un rigore che Pulisic ha sciaguratamente sprecato. Il Milan è cresciuto e ha iniziato a controllare la partita. Allegri ha cercato di rafforzare la crescita con l`ingresso di Leao al posto di un positivo Gimenez e con la forza fisica di Loftus-Cheek (per Fofana). La risposta di Tudor al 24` è stata più discutibile: un passaggio al 3-5-2 che ha sacrificato Yildiz e Conceiçao, quest`ultimo il migliore in campo. È vero che il “Principino” aveva fatto poco, ma avrebbe potuto accendersi in qualsiasi momento. Il Milan ha legittimato la sua superiorità con una clamorosa palla gol al 28`: Pulisic ha servito Leao, completamente solo alle spalle della difesa bianconera, con un buon tratto di porta vuota davanti, ma Rafa ha sprecato come David. Il portoghese avrebbe avuto un`altra occasione per riscattarsi al 45` su un`altra parabola magica di Modric, ma la debolezza della sua conclusione ha fatto la gioia di Di Gregorio. Per questo, mentre i bianconeri lasciavano il campo tra i fischi, i rossoneri non potevano tornare negli spogliatoi con il sorriso pieno. C`era l`opportunità di passare la sosta in testa alla classifica, insieme a Napoli e Roma.