Dopo un anno di adattamento segnato dalla sua versatilità, l`olandese Teun Koopmeiners cerca la sua posizione ideale sotto la guida di Igor Tudor, con un approccio tecnico rinnovato e un dialogo aperto con l`allenatore. “Sono un centrocampista, non un attaccante”, chiarisce il giocatore.
Il suo impiego nelle amichevoli estive, con 73 minuti totali in due gare negli Stati Uniti, indica una ripresa graduale. Teun Koopmeiners, dopo la vittoria per 4-1 contro il Wydad nel Mondiale per Club, ha manifestato ottimismo. Per la Juventus e Tudor, recuperare Koopmeiners al meglio è una priorità. L`olandese, infatti, potrebbe rappresentare un innesto fondamentale per la squadra nella prossima stagione. Dagli USA arriva la sua certezza: “Una cosa è sicura, il futuro sarà migliore. Vedrete, il prossimo anno andrà meglio”.

“Sono un centrocampista”
Nonostante le promesse per il futuro, le statistiche recenti mostrano che Koopmeiners sta ancora cercando la sua collocazione in campo. Nei 45 minuti giocati contro il Wydad, ha toccato solo 19 palloni, completato 12 passaggi, vinto 3 duelli, recuperato una palla ma persi 5. È partito da centrocampo per poi avanzare, dimostrando quella duttilità che, sebbene sia una risorsa, con Massimiliano Allegri è diventata quasi un limite, impedendogli di trovare una posizione stabile e diventare un punto di riferimento nel gioco. I problemi fisici, inclusa una recente infiammazione al tendine d`Achille, hanno ulteriormente complicato le cose, ma ora l`obiettivo è guardare avanti.

Riguardo al sistema 3-4-2-1 adottato da Tudor, Koopmeiners afferma di sentirsi a suo agio, un modulo che conosce dai tempi dell`Atalanta, dove giocava anche nei due di centrocampo. Ribadisce con forza: “Sono un centrocampista, non un attaccante. Anche quando gioco più avanzato, interpreto il ruolo come mediano, non come numero nove o attaccante esterno”. Tudor sembra ascoltare, e il dialogo tra i due è frequente, sia durante gli allenamenti che negli Stati Uniti. La speranza di Koopmeiners è ottenere la stabilità tattica che Tudor può offrirgli. Nonostante ciò, conclude: “Gioco ovunque pur di aiutare la squadra a vincere”. Un principio valido, ma la prossima stagione dovrà portare certezze sul suo ruolo specifico.