Le recenti dichiarazioni del tennista tedesco Alexander Zverev, numero tre del mondo, riprendono le critiche sollevate da Roger Federer qualche giorno fa in un podcast. Zverev afferma: “È ovvio che i direttori dei tornei si muovano in questa direzione.”

“Detesto quando la velocità del campo è la stessa ovunque. So che i direttori dei tornei si stanno muovendo in questa direzione perché, ovviamente, vogliono che Sinner e Alcaraz vincano in ogni torneo”, ha dichiarato Alexander Zverev. Il numero tre del mondo ha lanciato un`accusa diretta, che fa eco alle recenti parole di Roger Federer. Entrambi sostengono che le superfici siano rese uniformi per favorire Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Tuttavia, ascoltando il tennista tedesco – che in classifica è ben distante dai primi due, essendo più vicino al 50° che al 2° posto, e che ha avuto un 2025 tutt`altro che brillante – viene spontaneo pensare alla favola della volpe e l`uva, in chiave tennistica. Sembra cioè che, non riuscendo a battere Jannik e Carlos, la colpa venga attribuita, almeno in parte, anche alle superfici.

Le Lamentele di Zverev
“In passato, le superfici erano molto più diversificate: non era possibile giocare lo stesso tipo di tennis su erba, cemento o terra battuta. Oggi, invece, si può adottare una strategia quasi identica su ogni superficie”, ha affermato il tedesco dopo la sua vittoria per 6-4 6-4 contro il francese Royer al Masters 1000 di Shanghai. Sebbene il problema della velocità dei campi sia dibattuto da anni e non sia una novità del 2025, sorge spontaneo chiedersi perché Zverev non abbia espresso queste lamentele prima, considerando che fino all`anno precedente era il numero 2 del mondo e vinceva regolarmente, arrivando anche a disputare due finali Slam (Parigi e Melbourne) in pochi mesi.
Djokovic e la Questione del Calendario
Questa polemica si somma a quella, altrettanto accesa, riguardante il calendario troppo fitto. Anche su questo fronte, Novak Djokovic ha replicato con una certa irritazione, sempre da Shanghai: “Molti si lamentano, ma nessuno fa nulla quando è il momento di agire.” La situazione è speculare al dibattito sulle superfici: il problema è reale e richiederebbe un`azione, ma da anni le parole rimangono inascoltate.
La Risposta di Sinner
La risposta di Sinner è stata chiara e concisa: “Non siamo io e Carlos a preparare i campi. Non è una nostra decisione. Ci sforziamo di adattarci a ogni situazione. Sento comunque che la superficie è un po` diversa ogni settimana. Ho giocato un ottimo tennis anche quando i campi erano più veloci. Ma non spetta a me fare i campi, cerco solo di esprimere il miglior tennis possibile.”