L`eliminazione al primo turno di Wimbledon del numero 3 del mondo, Alexander Zverev, per mano del francese Arthur Rinderknech in un match combattuto in cinque set, è stata indubbiamente una delle maggiori sorprese di questo inizio torneo sull`erba londinese.
Tuttavia, a generare profonda preoccupazione tra i suoi fan e l`intera comunità tennistica non è stata tanto la sconfitta in sé, quanto le parole toccanti e sincere pronunciate dal tennista tedesco durante la conferenza stampa post-partita.
Zverev ha aperto il suo cuore riguardo alle significative difficoltà personali e mentali che sta attraversando. “A volte mi sento molto solo in campo”, ha confessato, rivelando che questi problemi “a livello mentale” lo affliggono “fin dall`Australian Open”.
Descrivendo la sua condizione con una metafora potente, ha aggiunto: “Sto cercando dei modi per uscire da questo vicolo cieco, ma continuo a ricadere nello stesso buco. Non è una questione di tennis, mi sento solo nella vita in generale in questo momento e non è una bella sensazione”.
Con sorprendente onestà, il ventisettenne ha ammesso di considerare la possibilità di cercare un aiuto professionale: “Chiederò aiuto? Forse sì. Per la prima volta nella mia vita ne ho bisogno”.
Il numero 3 del ranking ATP ha poi proseguito, spiegando l`intensità del suo malessere: “Ho attraversato molte difficoltà nella mia carriera personale e professionale, ma non mi ero mai sentito così vuoto come ora. Ho perso la gioia in tutto ciò che faccio”.
Una delle dichiarazioni più tristi è stata: “Nemmeno quando vinco provo quella felicità e quella motivazione per andare avanti. Vado a dormire senza la motivazione per alzarmi il giorno dopo”. Zverev ha concluso notando come questa profonda mancanza di slancio interiore si rifletta inevitabilmente sulle sue prestazioni da atleta di alto livello.
Davide Colonna