ROMA – Jannik Sinner è tornato in campo. Il numero uno del mondo ha tenuto oggi una conferenza stampa a Cincinnati, teatro del suo trionfo dello scorso anno, avvenuto in un periodo complesso a causa del caso Clostebol. Da qui, Sinner inizia la sua battaglia per conservare la prima posizione nel ranking ATP, minacciata dalla progressione di Carlos Alcaraz, contro cui potrebbe scontrarsi solo in finale. Il tennista italiano si è allenato indossando un tutore al gomito, ma ha chiarito: “Il gomito non mi causa dolore; la manica mi offre una sensazione di maggiore stabilità nell`impatto con la palla. L`avevo già utilizzata a Wimbledon e mi era piaciuta”.
La sospensione per il caso Clostebol e la rinascita sportiva
Riguardo al periodo di sospensione, Sinner ha rivelato: “Ho registrato dei vlog durante i tre mesi di stop che non erano legati al tennis. Wimbledon? Ho sorpreso persino me stesso. Riuscire a tornare in campo e giocare a questo livello, specialmente dopo quanto accaduto nello Slam precedente, mi ha sinceramente stupito. Sono molto soddisfatto e porto con me quella motivazione. Le vacanze? Ho dedicato del tempo alla mia famiglia, agli amici e alle persone più care. Ciononostante, sono tornato ad allenarmi per prepararmi al meglio alla stagione americana, che reputo fondamentale”.
Sinner a Cincinnati: “Preferirei un torneo più breve”
Il Masters 1000 di Cincinnati introduce per la prima volta un format allargato a 96 partecipanti, seguendo l`esempio di altri eventi simili. Sinner ha espresso le sue preferenze al riguardo: “Un Masters 1000 più lungo? Personalmente preferirei un torneo della durata di una settimana. Molti tornei stanno diventando così estesi. Tuttavia, noi giocatori non abbiamo il controllo su queste decisioni: per i fan è un`ottima cosa, poiché possono godere di due fine settimana di grande tennis. Se mi chiedete la mia preferenza, sì, un torneo di una settimana come quello di Monte Carlo, per esempio, lo trovo più gradevole. Ma va bene così”. Infine, a proposito del ritorno di Umberto Ferrara nel suo staff tecnico, un personaggio cruciale durante la fase critica del caso Clostebol, Sinner ha concluso: “Credo che quanto fosse da dire sia già stato comunicato ufficialmente, non ho altro da aggiungere”.