Ven. Ago 22nd, 2025

Ljubicic analizza Sinner e Alcaraz in vista degli US Open

Ivan Ljubicic, ex numero 3 del mondo e già stimato allenatore di Roger Federer, non vede l`ora di assistere nuovamente allo scontro tra Sinner e Alcaraz, soprattutto dopo la “non finale” di Cincinnati. Ljubicic, riflettendo sulle condizioni di gioco estreme, ha affermato: “C`è troppo caldo e umidità, non capisco perché si insista a giocare in queste condizioni. Se Jannik recupera subito, non ci sarà nessun contraccolpo. Ma se avrà bisogno di un`intera settimana di riposo, allora diventa difficile giocarsi lo Us Open con la forma necessaria.”

Riguardo al malore di Jannik a Cincinnati, quanto complica la sua preparazione per gli US Open?

“Dipende dalla durata del recupero. Se si riprende in 2-3 giorni, non ci saranno conseguenze negative. Se invece dovrà rimanere a riposo per tutta questa settimana, sarà complicato ritrovare la condizione fisica necessaria per vincere uno Slam. Anche se nei primi turni Jannik affronterà avversari più accessibili, la distanza dei tre set su cinque, il caldo e l`umidità di Flushing Meadows potrebbero fargli consumare molta energia.”

Video: Sinner, festa a sorpresa a Cincinnati: regali e candelina spenta
VIDEO: Sinner, festa a sorpresa a Cincinnati: regali e candelina spenta

Molti sognano una terza finale Slam tra Sinner e Alcaraz. Con lo spagnolo vittorioso a Parigi sulla terra e l`italiano sull`erba di Wimbledon, cosa aspettarsi sul cemento?

“È difficile fare un pronostico su una partita che, se avverrà, si giocherà tra quasi tre settimane. Escludendo Cincinnati, Alcaraz è in vantaggio 5-2 negli scontri diretti sul cemento. Allo stesso tempo, il miglior Sinner si esprime su questa superficie. Tutto considerato, direi che partirebbero alla pari, anche perché le loro sfide sono sempre molto combattute. Di certo sono nettamente superiori a tutti gli altri; mi sorprenderebbe se non arrivassero in fondo, con l`incognita della salute di Jannik.”

Cosa potrebbe determinare la differenza tra i due agli US Open?

“La superficie è molto importante. A Wimbledon, per esempio, Sinner ha spinto molto sul dritto di Alcaraz: sull`erba funziona, sulla terra no. Solitamente a New York i campi sono abbastanza veloci: le traiettorie alte non pagano, bisogna muoversi molto bene ed essere fisicamente al 110%. Questo è un torneo che richiede molto e impone un tennis aggressivo. Entrambi lo praticano; nel caso di Alcaraz, le varianti del top spin pronunciato e delle smorzate pagano un po` meno. Bisognerà anche vedere il livello del servizio.”

E per quanto riguarda gli outsider?

“Come accadeva per la generazione dei Big Three, la situazione degli sfidanti è abbastanza fluida. Può emergere un nome diverso a seconda dello stato di forma. I nomi sono sempre i soliti: Fritz, Zverev, Djokovic.”

Immagine di un campo da tennis con giocatori in azione
Un`immagine di un match di tennis.

Quali sono le aspettative per gli altri tennisti italiani?

“Musetti ha perso un po` la forma dopo il Roland Garros e sta ancora cercando di ritrovare la condizione. Rimane un giocatore da top ten, il suo livello non può essere messo in discussione. Cobolli potrebbe sorprendere. Ora ci crede di più ed è più consapevole delle sue capacità.”

Il fisico di Sinner presenta delle fragilità, o i problemi incontrati nell`ultimo anno e mezzo sono episodi isolati?

“Per me si tratta di casi slegati l`uno dall`altro. Jannik aveva un problema all`anca che ha risolto, poi è stato solo sfortunato: la caduta sul gomito, il presunto virus. Non significa affatto che il suo corpo sia fragile.”

Sinner è noto per la sua ricerca ossessiva della perfezione. C`è ancora qualcosa che gli manca?

“Non gli manca niente. È vero che il servizio è il suo colpo meno naturale, ma ogni campione ha una sorta di fissazione sul colpo in cui si sente meno preparato. Per Jannik è il servizio, sebbene sia migliorato tantissimo.”

Alcaraz ha raggiunto sette finali consecutive. Ha trovato la continuità che gli mancava in passato?

“Ha trovato la continuità nei risultati, perché le prestazioni sono sempre un po` altalenanti. La grande differenza, da quando Sinner è rientrato dopo la sospensione, è che lo spagnolo ha trovato il modo di portare a casa anche quelle partite in cui non gli riescono certe giocate. È lo sviluppo naturale di un giocatore che, non dimentichiamo, ha solo 22 anni.”

Carlos Alcaraz in azione su un campo da tennis
Carlos Alcaraz durante una partita.

Chi si posizionerà al primo posto alla fine della stagione?

“Alcaraz è in vantaggio di quasi 2000 punti nella Race. Se vince lo Us Open e Sinner perde nei primi turni, diventa difficile per Jannik recuperare. Ma se l`italiano lascia per strada pochi punti a New York, allora lo vedo ancora favorito. Non dimentichiamo che il Masters di Parigi e le Atp Finals, terreni di caccia di Sinner, mettono in palio 2500 punti.”

Il calendario fitto e le condizioni climatiche estreme impongono al tennis una riflessione sul suo espansionismo?

“Quando i 1000 duravano una settimana, i giocatori potevano gestire meglio i tempi di recupero e di allenamento. Ora è molto più difficile. Quello che abbiamo visto a Cincinnati fa riflettere. Non riesco a capire perché si insista a far giocare con quel caldo e quella umidità. Gli atleti rischiano di farsi male, il pubblico non si diverte. Bisogna fare qualcosa.”

Video: Sinner irriconoscibile: come ha giocato prima del ritiro con Alcaraz
VIDEO: Sinner irriconoscibile: come ha giocato prima del ritiro con Alcaraz

By Lorenzo Valli

Lorenzo Valli abita a Bologna e si dedica alle notizie sportive italiane. Specializzato in volley e automobilismo, sa unire dati e emozioni nei suoi articoli.

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