“Vidal aveva un fuoco sacro, proprio come Tevez. Mandzukic? Lo sento ancora e quando lo provoco, mi risponde per le rime: `Model, come vanno i social?`”
La settimana appena conclusa ha suscitato emozioni intense in tutti noi tifosi. Claudio Marchisio, il nostro `Principino`, è molto più di un semplice sostenitore: ha iniziato la sua carriera con la maglia bianconera da bambino e ha conquistato ben 7 scudetti.

Marchisio, qual è la sua attuale visione della Juventus?
“Se non c`è una forte coesione di gruppo e una mentalità solida, certe partite non si riescono a recuperare, specialmente in Champions League. Inoltre, alcune decisioni arbitrali non hanno certo favorito la Juventus contro il Borussia Dortmund. C`è ancora qualcosa da mettere a punto: nel DNA del club c`è l`imperativo di subire pochi gol. Tuttavia, è innegabile che segnare tanto indica una grande qualità offensiva, e la società ha dimostrato di crederci investendo in attacco con David, Openda e Zhegrova.”

Qual è il più grande merito di Tudor, che stasera potrebbe conquistare la vetta in solitaria?
“Ricordo Igor come giocatore; ho fatto un ritiro con lui nel 2006. Era il dodicesimo uomo, si adattava a ruoli diversi, aveva il vizio del gol ed era un leader carismatico: una vera garanzia. Sta dimostrando queste qualità anche come allenatore e, soprattutto, conosce a fondo il DNA della Juve. La scelta di confermarlo è stata vincente. Ora deve assicurare una continuità di risultati fino a Natale per garantire la qualificazione in Champions. Se riuscirà a mantenere la Juventus in scia al Napoli, allora sognare sarà lecito nella seconda parte della stagione. Di certo c`è un gruppo solido, con grande carattere. Però…”
Però…
“Per vincere è fondamentale subire pochi gol e trovare il giusto equilibrio. Le rimonte come quelle contro Inter e Borussia Dortmund, alla lunga, non basteranno; bisogna che gli avversari capiscano un concetto chiaro: da qui non si passa.”
Il suo “numero 8” è stato ereditato da Koopmeiners, che martedì è stato fischiato: merita ancora fiducia?
“La Juventus ha deciso di tenerlo e deve continuare a credere in lui, offrendogli le opportunità per far riemergere il talento mostrato a Bergamo. Sembra bloccato mentalmente, teme di commettere errori. Deve liberare la testa. A centrocampo confido anche nel ritorno di Miretti. Ma in questo momento, Tudor deve prioritariamente trovare equilibrio, e Locatelli garantisce un maggiore filtro in coppia con Thuram. Vedremo… Conte, per dire, cambiò il modulo pur di non rinunciare a Vidal.”

Vidal era il più `folle` di tutti?
“Arturo aveva un fuoco inestinguibile dentro ed era un elemento contagioso per l`intero gruppo, proprio come Tevez.”
E Mandzukic?
“Ogni tanto lo chiamo: `Mario, sei ancora vivo, non si sente più parlare di te?` E quando lo provoco, lui mi risponde per le rime: `Model, come vanno i social?` Mandzukic era così anche quando giocavamo. Il suo posto era l`ultimo, vicino alle docce; per gran parte del tempo teneva lo sportello dell`armadietto aperto per nascondersi e farsi i fatti suoi. Sembrava un orso solitario, eppure quando lo prendevi in mezzo, aveva sempre una battuta pronta per tutti.”
A Tudor mancano dei “giocatori di fuoco”?
“Locatelli si assume responsabilità sia in campo che fuori, Bremer è un vero leader. E non dimenticate Kenan Yildiz. Kenan ha solo 20 anni e sta dimostrando una personalità notevole. Non è soltanto un fantasista che crea, ma è anche uno che si impegna al massimo. Un ragazzo così giovane e di tale qualità che si spende anima e corpo, coinvolge e trascina tutti, a cominciare dai compagni. Bremer ha ragione a dire che Kenan, per impatto, può essere il Lamine Yamal della Juventus. Yildiz avrebbe giocato anche nella Juventus dei miei tempi.”
Yildiz merita uno sforzo economico da parte della Juventus per il rinnovo del contratto?
“Sì, perché pur essendo straniero, simboleggia perfettamente i valori della Juventus. Di questi tempi, non è facile trovare un giocatore così forte e ambito in Europa che sogni di rimanere nel suo club per diventare una bandiera e vincere. Yildiz è proprio così e merita un significativo sforzo economico dal club per il suo rinnovo.”
Più sorpreso nel vedere Vlahovic ancora alla Juventus o dai suoi gol?
“Dusan, o lo ami o lo odi, data la sua storia alla Juve. I gol li ha sempre segnati, ma a volte ci si aspetta giocate e atteggiamenti diversi. È forte e lo ha dimostrato, basta guardare il rapporto reti-minuti. Se mantiene questa serenità, segnerà ogni domenica.”
Vlahovic, David e Openda: il suo preferito?
“Dei tre, Dusan è il vero numero 9. David e Openda hanno caratteristiche differenti. Lo scorso anno Dusan ha retto da solo l`intero attacco; ora non è più così. Sarei più contento di essere Tudor con tre punte piuttosto che Thiago Motta la passata stagione con il solo Vlahovic per sei mesi.”
Ogni partita Vlahovic segna e la scadenza del contratto si avvicina (giugno 2026): se fosse un dirigente bianconero?
“Quello è un problema che non vorrei avere. Spero che riescano a gestirlo al meglio nell`interesse della Juventus. L`importante è che Dusan abbia fame di vittoria per sé e per aiutare il club a trionfare.”
David, Zhegrova e Openda: chi la incuriosisce di più tra i nuovi acquisti?
“Commentando la Champions per Prime Video, ho seguito Zhegrova nel Lille: sono convinto che alzerà notevolmente il livello della Juve.”
Che colpo sogna per il futuro?
“Da italiano, dico Tonali. Ma il sogno irrealizzabile sarebbe Pedri.”
Chiellini come le sembra nel ruolo di dirigente?
“Dimagrito… È una figura fondamentale per la Juventus. Giorgio è un difensore, sa bene come lavorare `da dietro` (nel senso di gestire la difesa e la squadra dalle retrovie).”