
In occasione del suo trentacinquesimo compleanno, Mario Balotelli non ha in programma festeggiamenti sfarzosi. Il suo unico desiderio è semplice ma profondo: “Salute, per me e per i miei cari”. L`ex attaccante rivela una profonda trasformazione personale: “Una volta per me tutto era bianco o nero. Ora sto imparando a cogliere le gradazioni del grigio. Non mi riesce facile, ma mi sto abituando”, segno di una maturazione che lo porta a vedere la vita con maggiore complessità.
La Paternità e le Sfide Legali
Ci si chiede dove sia finito quel “Super Mario”, l`anima effervescente spesso etichettata come “bad boy”. Oggi, Balotelli si sente più consapevole, soprattutto nel ruolo di padre, un ruolo che non gli è stato sempre pienamente concesso. “Non mi è mai stato permesso di essere presente fino in fondo e col tempo mi sono reso conto di quanto sia meravigliosa questa responsabilità”, confida. Riguardo ai suoi figli, spiega le difficoltà: “Con Pia va meglio perché Raffaella è più disponibile, ma con Lion è più difficile. Finché non cambiano certe leggi…”.

Talento Sportivo in Famiglia
I figli di Balotelli hanno ereditato la sua passione per lo sport? “Pia è portata per il karate, mentre Lion promette bene a calcio”, rivela. Il ricordo del proprio padre, Franco, emerge: “A otto anni è presto, ma anche mio padre mi portava al parco per farmi giocare e dopo un po’ mi disse: ‘Non c’è bisogno che ti insegni nulla, dai del tu al pallone’”, un aneddoto che sottolinea il talento innato che spera il figlio abbia ereditato.

Futuro Calcistico e Nuove Passioni
Il futuro calcistico di Balotelli è ancora incerto. Alla domanda su dove lo vedremo in campo, risponde enigmatico: “Vorrei rispondere ma non riesco”. Il suo sogno “in realtà” non è il Real Madrid, ma trovare un club che gli “dia fiducia” per altri due o tre anni. Dopodiché, ha un piano ben preciso: “Andrò da mio fratello Enock”, che attualmente gioca nel Vado, una squadra dilettantistica. “Gli ho promesso che chiuderò la carriera giocando insieme a lui”, afferma. Nel frattempo, si tiene in forma, allenandosi con intensità: “Sto bene. Mi sento pronto”. Una sua nuova passione è la Muay Thai: “In Inghilterra avevo conosciuto un amico che pratica la boxe thailandese e a giugno sono stato lì in vacanza quasi un mese. Mi sono allenato con il campione del mondo Rodtang. Mi diverto e mi fa bene. È uno sport duro”.

Uno Sguardo Critico alla Serie A
Riguardo all`attuale Serie A, Balotelli confessa di non seguirla assiduamente. Pur amando il “calcio giocato”, lamenta una trasformazione nel gioco: “Stanno cambiando troppe cose. In campo vedo tanti atleti alti 1,90 metri, ma nessuno salta più l’uomo. Anche perché adesso appena i ragazzini fanno un tunnel finiscono in castigo”. Un ricordo che lo rende nostalgico è il suo periodo giovanile al Barcellona: “Bellissima, ero con i fratelli Dos Santos, con Thiago Alcántara, Bojan. Si giocava liberamente. Ci insegnavano solo la tecnica: stop e passaggio al volo, niente tattica. Era una gioia andare in campo, quella squadra non era legale, vincevamo 15-0”. Un`esperienza interrotta quando Moratti offrì di più al Lumezzane, portandolo all`Inter.

Un Cuore tra Inter e Milan
Nonostante il rammarico per Barcellona, Balotelli riconosce le soddisfazioni ottenute con Inter e Milan: “Ho avuto e dato tanto in entrambi i club milanesi”. Sul fronte della sua fede calcistica, chiarisce: “Da ragazzo simpatizzavo per i nerazzurri perché il mio idolo era Ronaldo il Fenomeno, poi non ho mai nascosto la mia simpatia per il mondo rossonero. Ma essere tifoso è un’altra cosa”. Esprime inoltre apprezzamento per il ritorno di Allegri al Milan e la riscoperta di Galliani, definendoli “due figure importanti”.
Rimpianti in Carriera e in Nazionale
Riguardo al suo Brescia, sceso in Serie C, Balotelli ricorda: “In Serie A ero il capitano e quando mi tolsero la fascia fui chiaro: ‘Vi renderete conto di chi è il vostro presidente’”. Ora, è sollevato che “Pasini stia raccogliendo tante energie attorno a sé dopo che si è toccato il fondo”. Il maggiore rimpianto della sua carriera è legato alla Nazionale: “Potevo metterci più impegno” in generale, ma soprattutto “potevo giocare di più” in azzurro. Nonostante i 14 gol, gli stessi di Rivera, crede che “se avessi avuto più chance magari avrei potuto avvicinarmi a Riva. Qualcuno non mi voleva in azzurro… Ma è acqua passata”. In vista del prossimo Mondiale, esprime fiducia in Gattuso: “Rino merita il mio in bocca al lupo. Ce la metterà tutta”.

Il Futuro degli Attaccanti Italiani
Balotelli identifica un “problema serio” nella carenza di attaccanti di qualità in Italia. A suo avviso, “ai giovani non viene data continuità, li mandano nelle serie inferiori e dopo pochi mesi cambiano già maglia. Si perdono”. Tra i talenti emergenti, menziona Lorenzo Venturino (“merita fiducia”), Francesco Camarda (“curioso di vedere come si muoverà nel Lecce”), ma il suo preferito è Pio Esposito: “Ha tutto per sfondare. Mi auguro che si faccia spazio nell’Inter, può essere la sorpresa. Ma per stare ad alti livelli bisogna rompere il ghiaccio”.
Il “Caso Lookman” e il Rispetto per i Tifosi
Sul “caso Lookman”, Balotelli si mostra cauto, notando “troppi commenti” e la necessità di conoscere bene i fatti. Tuttavia, trae un insegnamento personale: “Mi sono pentito da tempo per quel gesto a San Siro, quando mi tolsi la maglia dell’Inter”. Con la maturità odierna, afferma che “al posto di Lookman, non avrei cancellato dai social le foto con la maglia dell’Atalanta”. La sua motivazione è chiara: “È vero che non esistono più le bandiere, che i giocatori prima o poi se ne vanno. Ma i tifosi non c’entrano niente. Meritano riconoscenza e rispetto. E non vale solo per gli atalantini”.

Kelly Doualla e la Scelta della Nazionale
Infine, Balotelli esprime la sua gioia per il successo di Kelly Doualla, la quindicenne campionessa europea Under 20, lodando “questa nuova onda azzurra” e l`emergere di nuovi talenti sportivi. Con l`occasione, ribadisce la sua ferma convinzione sulla scelta della nazionalità sportiva: “Io da parte mia rivendico la scelta dell’Italia per cuore e senso di appartenenza. Invece critico chi, con il doppio passaporto, opta per la nazionale più forte, quindi per calcolo”.