Durante la sua presentazione in rossonero, il centrocampista croato ha dichiarato: “La qualificazione alla Champions League è un obiettivo minimo. Sono consapevole delle grandi aspettative che gravano su di me e non vedo l`ora di affrontare questa sfida.”

In un`estate che segna l`inizio di una stagione senza competizioni europee, in cui il club è costretto a negoziare con estrema cautela finanziaria per acquisire nuovi talenti e la rosa presenta ancora diverse lacune, l`arrivo di Luka Modric rappresenta una boccata d`ossigeno vitale, sia per lo spirito che per la concretezza sportiva. Il Pallone d`Oro giunge come una figura rassicurante, un `Linus` che, per un breve istante, riconnette i tifosi milanisti ai gloriosi fasti del passato, quando la presenza di campioni del suo calibro era la norma. Oggi, al contrario, Modric stesso, appena giunto, si sente in dovere di affermare principi come “la mediocrità non fa parte di questo club”. Queste dichiarazioni, risalenti a qualche settimana fa, sono un chiaro manifesto programmatico che spiega la sua scelta di approdare a Milanello dopo un`esistenza calcistica costellata di successi a Madrid.
Tare in platea
L`imperativo è chiaro: riportare il Diavolo ai vertici. Modric e il Milan si terranno per mano, l`uno per rivedere la squadra in Champions, l`altro per affrontare al meglio il Mondiale 2026. Luka è entrato nella sala conferenze di Casa Milan accompagnato dalla moglie Vanja e dai figli Ivano, Ema e Sofia. Presente anche Igli Tare, che si è accomodato in prima fila con un sorriso compiaciuto, contemplando il fiore all`occhiello dell`estate 2025. In altre parole, il direttore sportivo rossonero ha scelto di concedergli l`intero palcoscenico. E d`altronde, cosa avrebbe potuto aggiungere sedendogli accanto? Che il Milan ha ingaggiato un fuoriclasse? Questo è noto da tempo. Anche Modric ha sorriso e ha chiarito con precisione le ragioni che lo hanno spinto a Milanello.

Il Mito del Diavolo
“Sono cresciuto guardando il calcio italiano e il Milan era la mia squadra del cuore, quella per cui tifavo. In Croazia era molto conosciuto, e i miei idoli sono passati di qui. Ho sempre avuto un affetto molto speciale per questo club.”
Bando alla Mediocrità
“Ho affermato che il Milan non è fatto per la mediocrità perché tutti ricordiamo il prestigio di questa squadra. Sette Champions League non sono un dettaglio da poco. Perciò, non bisogna accontentarsi della semplice qualificazione in Champions, pensando di aver raggiunto l`obiettivo. Andare in Champions è solo il primo passo. Il Milan deve puntare al livello più alto possibile. A me piace vincere, essere estremamente competitivo è parte integrante della mia persona. Accedere alla Champions è il minimo. Quando parlo con gli altri e dico che gioco nel Milan, è esattamente questo che tutti si aspettano.”
I suoi punti di forza
“Posso mettere a disposizione tutta la mia esperienza; amo lavorare sodo e dare il massimo. Farò qui ciò che ho fatto nei club precedenti. So che le aspettative su di me sono altissime e non è un problema, accetto questa sfida. Oltre all`esperienza, porto passione e, ci tengo a sottolinearlo, umiltà. Mi piace lavorare con tranquillità, porto qui semplicemente me stesso, e non vedo l`ora di iniziare.”
I `consiglieri` rossoneri
“Non ho parlato di recente con Boban, ma in passato era frequente discutere del Milan. Poi ho incontrato Ibrahimovic e mi ha fornito informazioni sulla squadra; anche Ancelotti mi ha raccontato cose meravigliose su questo club. Con Carlo abbiamo parlato della squadra, della sua struttura, delle aspettative, della pressione, che peraltro ho già sperimentato a Madrid. Ma nel mio cuore avevo già deciso di accettare. Inoltre, anche da solo, ho avuto impressioni magnifiche. C`è un eccellente livello di organizzazione. Ho ricevuto un`accoglienza impressionante.”
Una scelta facile
“Nella mia mente, la scelta è stata molto semplice. Tare mi ha chiamato, è venuto in Croazia e mi ha subito fatto capire quanto credessero in me. Per me è scattato qualcosa in quel momento. Mi ha spiegato chiaramente il progetto e gliene sono grato. Ho compreso con quanta forza mi volessero. Ne ho parlato con la mia famiglia e abbiamo deciso.”
Il precedente di Ibra
“Riportare lo scudetto come ha fatto Zlatan? In effetti lui è arrivato a una certa età e ha vinto il campionato, quindi non vedo perché non potrebbe succedere anche a me. Ne sarei felicissimo.”
Su Allegri
“Ho parlato un po` con lui, è il mister numero uno al mondo e non vedo l`ora di sapere cosa vorrà da me. Certo, immagino non abbia bei ricordi della Champions 2017 (persa dalla Juve di Max 4-1 contro il Real di Luka, ndr), quindi di quello non parlerò, non voglio che si arrabbi con me…”
Sul ruolo
“Mi trovo meglio nella parte centrale del campo, ma bisogna parlarne con il tecnico, ci scambieremo idee e opinioni e troveremo la soluzione migliore. Io lavoro per la squadra, solo insieme si ottengono buoni risultati. Farò quello che mi chiede.”
Le impressioni sulla squadra
“Ho guardato le partite con Arsenal e Liverpool, e ho visto molte cose positive a livello di squadra e di compagni, spero si possa continuare allo stesso modo. È stata una squadra eccellente in questi primi incontri e ho percepito un bel clima tra i giocatori, anche questa è una forza. Il mio futuro? Mi piace vivere il momento, il presente, rimanere con i piedi per terra, e non pensare a ciò che succederà tra un anno. Voglio iniziare con il piede giusto e prepararmi al meglio.”
La partita-modello
“Sarebbe straordinario se si riuscisse a far giocare il Milan come è successo l`anno scorso al Bernabeu in Champions. Un livello fantastico, che bisogna riconquistare.”