Il primo tempo della partita tra Verona e Juventus al Bentegodi è stato teatro di intense polemiche arbitrali, con diverse decisioni del direttore di gara Rapuano e del VAR che hanno sollevato forti dubbi.
L`arbitro, dopo aver ammonito unicamente Gatti per una discussione con Bradaric, ha mostrato sin da subito incertezza. Il primo episodio controverso si è verificato quando Rapuano non ha rilevato un evidente fallo di mano di Joao Mario, sebbene la sua visuale potesse essere ostruita. Tuttavia, l`intervento del VAR Aureliano (con l`AVAR Massa) ha richiamato l`attenzione dell`arbitro al monitor, portando all`assegnazione di un calcio di rigore.

Un rigore tra errori e confusione
La confusione non è terminata con l`assegnazione del penalty. Nell`annuncio pubblico della decisione, Rapuano ha definito il fallo di mano “evidente” – un`affermazione discussa – e, cosa più grave, ha erroneamente indicato il numero 15 (Kalulu) come autore del fallo anziché il numero 25, Joao Mario. Orban ha poi trasformato il rigore al 44°, pareggiando i conti sull`1-1.
La gomitata di Orban: VAR assente e proteste accese
Un episodio di ben maggiore gravità si è verificato poco dopo: una gomitata volontaria di Orban ai danni di Gatti. Le immagini televisive hanno mostrato in modo inequivocabile come l`attaccante, su un rinvio lungo, non avesse lo sguardo sul pallone ma mirasse deliberatamente l`avversario prima di colpirlo. Nonostante la chiara volontarietà, Rapuano ha punito il gesto solo con un cartellino giallo. Ancora una volta, il VAR è rimasto inspiegabilmente silente, mancando di intervenire per correggere una decisione evidentemente sbagliata. Le vibranti proteste del direttore sportivo del Verona, Sogliano, sono state talmente energiche da costargli l`espulsione.