Chris Paul, la guardia dodici volte All-Star e icona tra i migliori 75 giocatori NBA di sempre, accetta la realtà: il sogno del titolo sembra ormai irraggiungibile.
Chris Paul ha deciso di concludere la sua illustre carriera NBA con i Los Angeles Clippers. La 21ª stagione del playmaker sarà disputata con la franchigia che ha simboleggiato ai tempi della “Lob City”, la squadra a cui il suo nome è più indissolubilmente legato nell`immaginario dei tifosi. Il suo ultimo contratto, del valore di 3.6 milioni di dollari, è un accordo annuale, confermando le recenti indiscrezioni sul suo ritiro imminente. Paul, dodici volte All-Star e tra i 75 migliori giocatori di tutti i tempi, si avvia così alla fine della sua carriera. Tuttavia, il tanto agognato trofeo Larry O`Brien sembra destinato a rimanere un miraggio, considerando che l`attuale versione dei Clippers – una squadra già invecchiata e logora – vedrà la sua età media ulteriormente alzarsi con l`arrivo di Paul. Per l`Hall of Famer, la carriera si conclude senza il lieto fine del titolo NBA.
La Scelta Personale
La decisione di Paul è stata fortemente influenzata da motivi personali e dall`intenzione di consolidare la sua eredità. Ha optato per Los Angeles, dove risiede la sua famiglia, e per una franchigia che ha profondamente segnato la sua carriera. L`idea di legarsi nuovamente ai Clippers gli permette di lasciare un`impronta indelebile, come avviene per ogni leggenda dello sport con la “sua” squadra. Nonostante l`interesse di squadre come i Milwaukee Bucks e i Charlotte Hornets (la sua città natale in North Carolina, dove ha giocato a Wake Forest University), il fascino della Città degli Angeli ha prevalso, offrendo un mercato più ampio e una visibilità maggiore, una scelta comprensibile. Paul, il secondo miglior assist-man nella storia NBA, non è certo un giocatore che scende in campo per inerzia. La scorsa stagione, con i San Antonio Spurs, ha disputato tutte le 82 partite, dimostrando una notevole integrità fisica quando il suo minutaggio è stato gestito con oculatezza. In Texas, ha registrato medie di 8.8 punti e, soprattutto, 7.4 assist, numeri ancora considerevoli per un veterano.
Il Simbolo di Lob City
Paul ha militato nei Clippers dal 2011 al 2017, un periodo in cui è stato selezionato cinque volte per l`All-NBA Team. Durante la sua prima esperienza a Los Angeles, era il fulcro di un attacco dinamico, fornendo assist spettacolari a Blake Griffin e DeAndre Jordan per le loro schiacciate mozzafiato, e orchestrando il gioco per tiratori eccellenti come JJ Redick (oggi coach dei rivali cittadini, i Lakers) e Jamal Crawford. Con ben 4.023 assist, CP3 detiene il record di franchigia per i Clippers, un conteggio destinato ad aumentare. La sua carriera NBA è iniziata nel 2005, quando fu selezionato come quarta scelta assoluta dai New Orleans Hornets (all`epoca). Dopo sei anni a New Orleans, ha vestito le maglie di Phoenix (raggiungendo le Finals nel 2022, perse contro i Milwaukee Bucks di Antetokounmpo), Houston (dove ha giocato due stagioni al fianco di James Harden, con cui i rapporti si erano deteriorati), Oklahoma City, Golden State e, la scorsa stagione, San Antonio.
Una “Collezione di Figurine”
Mentre la decisione di Paul di tornare a Los Angeles può essere vista come sensata dal punto di vista personale e storico, la strategia dei Clippers appare alquanto sconcertante. La loro attuale composizione assomiglia più a una “collezione di figurine” che a una squadra coesa, evocando un`atmosfera nostalgica di tempi passati. Se questo roster fosse stato assemblato cinque stagioni fa, avrebbe avuto le credenziali per puntare al titolo; oggi, invece, il suo potenziale sembra limitato al primo turno dei playoff, e solo a condizione che gli infortuni non colpiscano una rosa già afflitta da numerosi giocatori in fase calante. Nel quintetto base, i Clippers schiereranno James Harden (35 anni) e Bradley Beal (32) come guardie, affiancati da Kawhi Leonard (34 anni) nel ruolo di ala piccola, con John Collins e Ivica Zubac sotto canestro. Dalla panchina, il coach Tyronn Lue potrà contare su altri veterani di peso: l`ala francese Nicolas Batum (36 anni), il centro Brook Lopez (37 anni), e naturalmente Chris Paul stesso, che ha festeggiato i 40 anni lo scorso maggio. Sebbene Los Angeles sia la patria di Hollywood, i “remake” di vecchie glorie tendono a stancare, anche quando i protagonisti sono nomi illustri.