Un esordio da incorniciare, tra giocate decisive e l`ammirazione dei tifosi. Chivu ne è convinto: “È un giocatore completo.”

L`esordio da titolare di Pio Esposito a San Siro, un momento sognato fin dall`età di nove anni quando approdò nel mondo nerazzurro, era probabilmente immaginato come una grande festa, accompagnata dal fragore assordante di decine di migliaia di tifosi. La realtà, purtroppo, è stata diversa, condizionata dalle ben note controversie esterne al calcio che hanno generato la “protesta del silenzio” dei gruppi ultras. Tuttavia, una notevole eccezione ha visto protagonista proprio Pio Esposito: nel silenzio quasi totale che ormai caratterizza il Meazza, i rari e timidi cori intonati dagli spalti erano dedicati esclusivamente a lui. Per i 77 minuti in cui è stato in campo prima di essere sostituito da Bonny, il giovane attaccante ha catturato l`attenzione di tutti i 68.852 spettatori, per un totale di quasi 140.000 occhi puntati sulla sua prestazione.
L`Entusiasmo Contagioso del Meazza
L`entusiasmo era palpabile nello stadio ad ogni tocco di palla di Esposito: applausi scroscianti per ogni appoggio, sospiri di delusione per i pochi tiri che non hanno impensierito Muric, il portiere del Sassuolo, e la speranza costante che un suo potente tiro da fuori potesse finalmente sbloccare il risultato. Un momento in particolare ha bloccato il respiro a San Siro: una spettacolare rovesciata all`interno dell`area avversaria. Su un cross deviato da Dimarco, Pio ha tentato l`acrobazia, costringendo Muric a un vero e proprio miracolo. In quel frangente, il tempo a San Siro sembrò fermarsi, rispecchiando il cuore di Esposito, pronto a esplodere di gioia. Ma, per un talento di soli 20 anni, il tempo è abbondante. Chivu, il suo allenatore, lo ha elogiato: “Gestisce bene la pressione e i duelli, si integra perfettamente con Thuram, Pio è un attaccante completo.” Il gol ancora manca, ma la sensazione diffusa è che sia solo questione di tempo prima che arrivi e consolidi il suo promettente percorso.