Jannik Sinner disputa una prestazione eccellente, concedendo al kazako, in giornata no anche al servizio, soli tre game. Prossima la sfida con Lorenzo Musetti.
Il tennis italiano celebra un`altra giornata memorabile: per la prima volta nella storia degli Slam, mercoledì assisteremo a un quarto di finale completamente tricolore. Dopo Lorenzo Musetti, infatti, anche Jannik Sinner ha raggiunto i migliori otto degli US Open, superando con un netto 6-1, 6-1, 6-1 il kazako Alexander Bublik. Questa vittoria rappresenta una dolce vendetta per Sinner, che era stato sconfitto da Bublik (nonché da Alcaraz) al secondo turno di Halle a giugno. È inoltre il 25° successo consecutivo di Sinner negli Slam sul cemento, ponendolo al quinto posto di sempre in questa speciale classifica, alla pari con McEnroe e dietro a Federer (40), Djokovic (27 e 26) e Lendl (26).

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LA PARTITA
Alexander Bublik, numero 24 del mondo e protagonista della sua migliore stagione in carriera, non aveva ancora ceduto il servizio in questi US Open (aveva annullato 12 palle break complessivamente). Tuttavia, nel confronto con il numero 1 del mondo, ha perso subito i primi due game al servizio, il primo dei quali con un doppio fallo. Questa situazione è stata una diretta conseguenza dell`efficacia della risposta di Jannik: l`italiano ha letto ogni traiettoria del suo avversario, costringendolo a iniziare sempre lo scambio da una posizione svantaggiosa. In questo modo, il kazako si è trovato intrappolato nella ragnatela del giocatore più forte al mondo, incapace di sostenere la potenza da fondo campo di Sinner. Bublik ha tentato di forzare la seconda di servizio, commettendo 4 doppi falli nel primo set, l`ultimo dei quali nel settimo game, quando ha provato a sorprendere Sinner con un insolito servizio da sotto, che è finito a metà rete tra l`ilarità generale, anche la sua. D`altro canto, quando era Sinner al servizio, la partita era quasi a senso unico: solo un punto concesso con la prima, nonostante percentuali intorno al 50%, e due con la seconda, sulla quale il kazako non è mai riuscito ad essere aggressivo.
Il copione si è ripetuto senza variazioni nei successivi due set, trasformandosi in un vero e proprio massacro sportivo. Ogni game al servizio di Bublik è stato un tormento: se la prima di servizio non entrava, lo scambio non iniziava nemmeno. Nei pochi palleggi da fondo, Bublik non è riuscito a sostenere il ritmo di Sinner, e nemmeno le sue rinomate palle corte (ne aveva realizzate 28 contro Paul) sono state efficaci contro un avversario sempre attaccato alla linea di fondo. Jannik, con il pilota automatico inserito, è stato una macchina perfetta alla battuta. Quando finalmente Bublik è riuscito a conquistare un game nel terzo set, dopo essere stato già sotto 4-0, ha alzato le braccia al cielo, invitando il pubblico ad applaudirlo. Quelli sono stati gli unici momenti di leggerezza per lui. La partita, conclusasi in un`ora e 21 minuti, è stata la più veloce in carriera per Sinner in un match al meglio dei tre set su cinque.

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