LONDRA (INGHILTERRA) – “Secondo me, questo è lo Slam più significativo vinto da Jannik. Provo emozioni fortissime”. Così si esprime Simone Vagnozzi, l`allenatore di Jannik Sinner, rendendo omaggio al neo numero uno del mondo dopo il suo trionfo a Wimbledon.
“Dopo tre mesi di stop, abbiamo perso due finali a Roma e al Roland Garros, di cui una in modo particolarmente doloroso”, sottolinea Vagnozzi, riferendosi alla sconfitta subita a Parigi. “Senza dubbio, questo Slam è davvero speciale. È la prima volta che non riesco a trattenere le lacrime dopo una partita”.
Vagnozzi: La Qualità Innata di Sinner
Il coach del numero uno al mondo rivela anche alcuni particolari sul periodo in cui Jannik è rimasto fermo, a seguito del caso Clostebol. “In quel periodo abbiamo lavorato per migliorare la nostra competitività anche sulla terra battuta, specialmente contro Carlos Alcaraz. Non ci concentriamo solo su di lui, naturalmente, ma è un avversario capace di creare difficoltà uniche”.
“Jannik possiede una dote innata”, aggiunge Vagnozzi. “Quando scende in campo, riesce a isolarsi da tutto il resto. Non importa se le cose vanno bene o male, non c`è mai il pericolo che perda la concentrazione o si rilassi eccessivamente”.
Contro Dimitrov Siamo Stati Fortunati
Vagnozzi analizza anche un momento cruciale del torneo sull`erba di Church Road: la partita degli ottavi di finale contro Grigor Dimitrov. In quell`incontro, Sinner si trovava sotto di due set e con un problema al gomito, ma è riuscito a passare il turno grazie al ritiro del bulgaro.
“Riguardo alla partita contro Grigor”, ammette Vagnozzi, “ammetto che siamo stati un po` fortunati, sebbene fossimo convinti di potercela fare lo stesso. Gestire il problema al gomito di Jannik non è stato semplice. Ovviamente, in quei casi si pensa: `se spingo di più, posso peggiorare la situazione?` Abbiamo fatto i controlli necessari e giorno dopo giorno stava meglio. Penso che per la finale fosse al massimo della forma”.
Vagnozzi: Ecco Dove Sinner Può Migliorare
Mentre Sinner si gode il suo meritato successo a Wimbledon, la stagione proseguirà con i tornei sul cemento in Nord America (Cincinnati e Toronto), per poi culminare agli US Open a New York, dove difenderà il titolo conquistato un anno fa.
“Il tennis non permette mai di fermarsi”, ha spiegato Vagnozzi. “Quando torneremo a Monte Carlo, lavoreremo ancora su dettagli. Può migliorare la continuità del servizio, aggiungere variazioni, affinare il gioco di transizione a rete, la smorzata, e molti altri piccoli aspetti che considero cruciali”.