Mer. Ott 8th, 2025

Vagnozzi Svela la Trasformazione di Sinner: Dettagli Tecnici, Mentalità Vincente e Futuro del Campione

Il coach di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, ha condiviso la sua prospettiva sul percorso del giovane campione, sottolineando l`importanza della dedizione e dei dettagli nel tennis di alto livello. “L`impegno e la serietà che dedico a Jannik sono identici a quelli riservati a ogni mio giocatore. Man mano che si sale di livello, i dettagli fanno sempre più la differenza, e la nostra abilità risiede nel saperli cogliere,” ha affermato Vagnozzi.

Riconosce la maggiore attenzione mediatica su Sinner, ma vede le critiche in caso di sconfitta come una conferma del suo straordinario valore. Un atleta ambizioso come Sinner necessita di un team che creda nel miglioramento continuo, e con Vagnozzi e Darren Cahill, l`altoatesino ha trovato due mentori in perfetta sintonia. A Pechino, Vagnozzi ha affiancato Sinner, supportandolo con osservazioni attente durante gli allenamenti e incoraggiandolo in partita, anche con suggerimenti strategici. In poco più di tre anni, Vagnozzi ha guidato Sinner, raccogliendo l`eredità di Riccardo Piatti, verso una serie di successi senza precedenti nel tennis italiano. “Ricordo quando molti consideravano Rune più avanti di noi,” ha commentato Simone, lasciando intendere come il tempo possa presto ribaltare anche altre percezioni.

La Sconfitta agli US Open e il Costante Miglioramento

Interrogato sulla finale degli US Open, Vagnozzi non la considera una sconfitta sorprendente. “In quel frangente, Carlos Alcaraz era superiore a Jannik a livello psicologico, fisico e tecnico. Non dobbiamo però dimenticare che anche Carlos ha attraversato un periodo difficile. È assurdo oggi voler far passare Jannik per un giocatore in crisi, considerando che in questa stagione ha vinto due Slam e raggiunge una finale quasi ogni settimana. Sta ottenendo risultati eccezionali, ma la nostra mentalità è sempre quella di voler migliorare.”

Gli Accorgimenti Tecnici: Dettagli che Fanno la Differenza

Vagnozzi ha poi spiegato le modifiche tecniche apportate. “Mi sorprende a volte quanto si discuta di certi aspetti. Alcune soluzioni funzionano in un dato momento, altre meno. Negli Stati Uniti, Jannik non ha servito al meglio, e abbiamo introdotto dei cambiamenti al movimento poco prima di partire per la Cina. A Pechino si è adattato rapidamente e ha mostrato un servizio eccellente. È fondamentale inserire sempre novità nel gioco per non diventare prevedibili. Questo non significa trasformare Sinner in un giocatore di serve and volley, ma arricchire il suo repertorio con smorzate, slice, variazioni come il lungolinea anticipato, risposte più aggressive, kick o servizi al corpo. Si tratta semplicemente di evolvere, non c`è nulla di inaspettato.”

L`Adattamento ai Cambiamenti e il Ruolo del Coach

Sinner aveva espresso alcune riserve sui cambiamenti a New York, non sentendosi pienamente pronto. Vagnozzi ha approfondito il tema: “C`è una netta differenza tra lavorare per raggiungere la posizione di numero 1 e doverla mantenere. Alcune modifiche possono apparire più rischiose, per paura di perdere qualcosa. Jannik è abbastanza perspicace da valutare le nostre proposte. Il nostro compito è proporre idee in cui lui creda, altrimenti non possono funzionare. Talvolta, persino una sconfitta può servire a un giocatore per capire che è il momento di intervenire su qualche aspetto del proprio gioco.”

Il Retroterra del Match con Tien e l`Importanza delle Sensazioni

Riguardo a momenti specifici in cui il suo intervento ha fatto la differenza, Vagnozzi ha rivelato un aneddoto dalla finale con Tien. “Il nostro lavoro è prevalentemente preparatorio. Ci sono momenti di difficoltà in cui possiamo offrire una nuova prospettiva, ma di base Jannik conosce le sue opzioni. Ad esempio, nella finale con Tien, sul 2-2, gli chiesi se volesse arretrare in risposta. Lui rispose `fammi provare ancora un gioco avanti,` e ottenne il break. È giusto che segua le sue sensazioni. Similmente, a Cincinnati contro Mannarino, gli demmo lo stesso consiglio, lui lo seguì e ottenne un altro break. Non esiste una regola universale.”

Pressione, Cultura e la Nuova Generazione di Talenti

Analizzando la percezione di Sinner in Italia come “più di un tennista” e la leggerezza di Carlos Alcaraz, Vagnozzi ha osservato: “Credo dipenda dai momenti della vita. Vedo un Carlos più centrato su ciò che fa, forse meno in passato. Se li confrontiamo, parliamo di due culture diverse, ma sono ragazzi di 22 e 24 anni, costantemente impegnati a migliorarsi in ogni campo, e ci riescono. È così che hanno creato un divario con gli altri.”

Sul fronte dei talenti emergenti, Vagnozzi ha menzionato Tien, Fonseca e in particolare Mensik: “Molti hanno un grande potenziale. Mensik, se esente da problemi fisici, può crescere enormemente. Ci sono poi fattori intangibili. Le vittorie di Jannik sono ora percepite come normali, ma all`inizio del nostro percorso, molti nel mondo del tennis ritenevano Rune molto più avanti. Non si sa mai quanto si possa migliorare. I giovani promettenti ci sono, ma devono compiere passi significativi per raggiungere il livello di Jannik e Carlos.”

Musetti e il Futuro dello Staff Tecnico

Riguardo a Lorenzo Musetti, Vagnozzi ha notato un miglioramento: “In campo sta adottando un approccio diverso e ha avuto un`ottima stagione. Il talento è evidente, e sulla terra battuta credo sia pronto per un grande risultato da tre anni. Ha già fatto bene sull`erba e sta progredendo sul cemento. Ha il potenziale.”

Sulla fine della collaborazione con Panichi, Vagnozzi ha chiarito: “Lui e Badio hanno svolto un lavoro eccellente. Semplicemente, Jannik ha scelto una direzione diversa, non c`è nulla di strano.”

Sogni e Obiettivi: Wimbledon e Oltre

Il coach ha poi parlato dei suoi sogni professionali. “Quest`anno l`obiettivo era vincere Wimbledon, e ci siamo riusciti. Spero di continuare il più a lungo possibile con Jannik. In un futuro lontano, potrei trovare stimolo nel replicare questo percorso con un altro giocatore, ma spero anche di poter stare con Sinner per 15 anni e che sia lui il mio ultimo tennista.”

Sul Grande Slam, è cauto: “Non è un obiettivo che ci siamo prefissati. È così arduo vincere un solo Slam che non si può pensare di conquistarne quattro senza procedere passo dopo passo.”

Infine, riguardo a possibili successori di Cahill, Vagnozzi ha smentito ogni speculazione: “No, no. Spero e credo che Darren possa continuare, quindi non abbiamo considerato nessuno al di fuori di lui. Al momento, comunque, non ci sono ufficialità.”

By Matteo Rinaldi

Matteo Rinaldi vive a Verona e scrive di sport italiani con passione. Dalle partite di calcio alle corse ciclistiche, racconta ogni evento con uno stile vivace e vicino ai lettori.

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